20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sicurezza

Tocco (Cgil): «Primi problemi, incostituzionalità decreto sicurezza»

«Giudice Latina impugna aggravante clandestinità»

«Arrivano i primi problemi di costituzionalità per il decreto sicurezza del governo Berlusconi». Lo afferma il responsabile dell’ufficio Legalità e Sicurezza della Cgil Nazionale, Marcello Tocco. «Il giudice monocratico del tribunale di Latina, infatti, - continua - ha impugnato l’accusa ad un extra comunitario, rinviato a giudizio con l’aggravante della clandestinità, eccependo l’incostituzionalità di quest’ultima».

«Il motivo - continua Tocco -, a parere del giudice, è la palese irrazionalità della norma, che la rende pertanto incostituzionale. Infatti, tale norma, fa diventare, secondo il giudice richiedente, aggravante di un reato penale quello che è un reato, di nuova introduzione nella nostra legislazione, che razionalmente dovrebbe avere solo aspetti amministrativi».

Il decreto sulla sicurezza, inoltre, precisa, «non trova nemmeno molta fortuna nelle opinioni della Unione europea. Infatti, la commissione Ue ha chiesto al Governo italiano di modificare le norme laddove esse individuino il reato e l’aggravante della clandestinità per i cittadini comunitari, eventualmente già espulsi per condanne penali».

Per quanto riguarda le ordinanze sulla sicurezza assunte dai sindaci, avvalendosi delle norme e dei nuovi poteri previsti dal decreto, «già suscitano le proteste degli operatori della polizia locale, che vengono esposti a rischi per operazioni di presunto ordine pubblico e lotta ai comportamenti che destano allarme sociale», osserva Tocco nel ricordare il caso dei Vigili urbani impegnati nella contestazione delle multe, «di dubbia efficacia», elevate in alcune città, fra queste Roma, contro prostitute e clienti. «Mentre sarebbe più opportuno - spiega il sindacalista - che il Parlamento, come chiesto con forza nella precedente legislatura dalle Confederazioni e dai sindacati di categoria della polizia amministrativa locale, approvasse una nuova legge di riordino dei compiti,gli ambiti e i limiti dell’impegno della polizia locale nelle operazioni di sicurezza».

«Come la Cgil aveva previsto - conclude Tocco - il decreto presenta tali aspetti di confusione e approssimazione da mostrare già le sue incongruenze costituzionali per la lesione dei diritti che opera e la sua difficile applicabilità».