30 aprile 2024
Aggiornato 14:00
La discarica di Sant’Urbano incubatore per una nuova città possibile

Presentato a Padova il progetto “Biogazia 08”

Biogázia, realizzata nel contesto della discarica padovana, dimostrazione che la corretta gestione del ciclo dei rifiuti può diventare strumento di produzione, di ricchezza e valorizzazione del territorio

«Biogázia 08 – Le città sono la forma del tempo» è il nuovo progetto culturale che la Regione del Veneto promuove in collaborazione con il Comune di Sant’Urbano, in provincia di Padova. Si tratta di un’iniziativa, la prima del suo genere in Italia, che si articolerà, dal 18 al 21 settembre prossimi, in una serie di eventi per tenere a battesimo una nuova città possibile, Biogázia, realizzata nel contesto della discarica padovana, dimostrazione che la corretta gestione del ciclo dei rifiuti può diventare strumento di produzione, di ricchezza e valorizzazione del territorio.

La discarica tattica di Sant’Urbano, nata nel 1990 per lo stoccaggio dei rifiuti, diviene così spazio di suggestione per la creazione artistica e luogo di convocazione della comunità. Il progetto è stato presentato oggi a Padova dall’ Assessore alle Politiche dell’ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta, dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Padova, Massimo Giorgetti, dal Sindaco del Comune di Sant Urbano, Dionisio Fiocco, dall’Ideatore e Direttore Artistico di Biogazia, Elisabetta Brusa, da Mauro Sarti, «Archpiùdue architetti associati» realizzatore ed organizzatore del progetto e Luca Brevigliero, Responsabile Tecnico Gea srl – società di gestione dell’impianto di Sant’Urbano. Obiettivo del progetto culturale è quello di promuovere una nuova sensibilità pubblica nei confronti dei rifiuti e delle discariche, oggi così impopolari nell’immaginario collettivo, anche se necessarie.

«Abbiamo inteso dare ai molti, troppi, comitati del no – ha sottolineato l’Assessore Conta - una risposta positiva, facendo conoscere ai cittadini cosa vuol dire gestire una discarica in maniera oculata, nel rispetto assoluto dell’ambiente e dei cittadini. Bisogna – ha proseguito – che tutti comincino a considerare il rifiuto una risorsa e non un pericolo, tenendo presente che la recente vicenda di Napoli non è frutto di un’emergenza, ma di un percorso mal gestito, a differenza di ciò che è stato fatto in Veneto con la creazione, tra l’altro, della discarica tattica di Sant’Urbano. Oggi – ha poi ribadito – vi è un’idea non precisa di ciò che è una discarica, di cosa è un rifiuto ed è nostra intenzione, con questo progetto, cominciare a diffondere una nuova cultura con un messaggio di sicurezza. La discarica di Sant’Urbano rappresenta, infatti e non solo in Italia, uno standard di riferimento da raggiungere o un modello da imitare».

Il Sindaco di Sant’Urbano ha precisato che il progetto «Biogàzia 08» nasce dalla riflessione sul futuro della discarica, su ciò che ne sarà al termine del suo periodo di esercizio. «Abbiamo inteso proporre una soluzione – ha ribadito -, senza attendere un progetto calato dall’alto, facendoci protagonisti insieme ai cittadini del territorio, insieme alla Regione. Abbiamo pensato di governare un processo di trasformazione facendo conoscere questo luogo attraverso un evento culturale che ne mutasse la percezione oggi assai negativa, riproponendolo come luogo sicuro e di produzione di ricchezza per il territorio». Da parte sua l’ideatrice del progetto, Elisabetta Brusa, ha sottolineato che «le manifestazioni che si svolgeranno nella discarica di Sant’Urbano prevedono un caleidoscopio di proposte finalizzate ad accendere una luce su questo spazio per costruire un rapporto affettivo tra cittadini e il luogo».