Il Coordinamento dei presidenti dei consigli provinciali della Lombardia riunito a Como
Rivendicato il ruolo e delle prerogative delle assemblee elettive negli Enti locali
La rivendicazione orgogliosa del ruolo e delle prerogative delle assemblee elettive negli Enti locali, nel momento in cui si stanno delineando le nuove regole in materia di federalismo fiscale e più in generale il Codice delle autonomie locali. E’ uno dei temi discussi dal Coordinamento dei presidenti dei consigli provinciali della Lombardia, riunitosi a Como convocato dal coordinatore Roberto Mariani (Cremona) e dal presidente del consiglio provinciale comasco Ferdinando Mazara.
Di fronte alla posizione dei vari governi, di centro sinistra come di centro destra, che, ha affermato il presidente di Sondrio Patrizio Del Nero, «Hanno un obiettivo analogo, quello di depotenziare e limitare il ruolo delle assemblee elettive», il coordinamento avanza alcune proposte, che chiede di discutere con i parlamentari lombardi e con le organizzazioni regionale e nazionale delle Province, Upl e Upi. Si tratta di proposte che vanno dall’assegnazione di competenze specifiche ai Consigli in merito all’impostazione del bilanci, alla nomina dei rappresentanti dell’ente nelle aziende partecipate, alla concretizzazione e al potenziamento, anche attraverso tali strumenti, del ruolo di controllo delle assemblee elettive sugli organi esecutivi. I presidenti di consiglio chiedono anche una definizione dello status del consigliere provinciale, affinché chi viene eletto a questa carica possa essere messo in grado di svolgere adeguatamente il proprio ruolo.
Non poteva essere assente dal dibattito il tema della manovra finanziaria recentemente approvata dal governo. Il coordinamento ha espresso perplessità in merito alle entrate proprie delle Province, che restano legate pressoché al solo mercato automobilistico: un mercato in forte calo che quindi mette a rischio la tenuta economica degli enti. Roberto Mariani ha dato conto di una lettera scritta dal presidente della Provincia di Cremona, Giuseppe Torchio, al presidente dell’Upi, nella quale vengono espressi dubbi circa la soddisfazione con cui l’Upi ha accolto le disposizioni della manovra economica. Mariani ha anche aggiunto che la destinazione alle Province di parte delle accise sui carburanti è al momento un’ipotesi piuttosto remota.
Su questo tema è intervenuto anche il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, che ha portato ai lavori del coordinamento un saluto non formale anche nella sua qualità di presidente dell’Upl. Secondo Carioni le nuove regole relative al Patto di stabilità degli enti locali penalizzano le amministrazioni virtuose, quelle che hanno risparmiato sui costi per puntare sugli investimenti e sui servizi. Molte delle Province lombarde, ha affermato, rischiano di non poter rispettare il Patto di stabilità, e questo «è imbarazzante» per la predisposizione dei bilanci dell’anno prossimo, se verranno applicate le sanzioni previste. Ha pertanto invitato a una valutazione della situazione in tutte le Province.
Altra questione specifica che può appesantire i bilanci delle Province è il trasporto scolastico per i disabili. La Corte dei conti, infatti, ha stabilito che per ora il costo debba essere a carico delle Province, alle quali però non vengono erogate risorse. La Corte ha tuttavia invitato la Regione Lombardia a legiferare in merito. E’ stato così proposto che siano le Province a sollecitare su questo tema la Regione.
Infine è stata discussa una proposta di modifica della legge regionale 12/2005 di governo del territorio avanzata dal consiglio provinciale di Como.
Di fronte ai ritardi nella definizione dei Piani di governo del territorio (Pgt), i Comuni ricorrono più frequentemente allo strumento del programma integrato di intervento, «strumento efficace di programmazione negoziata per promuovere il recupero di aree dismesse o degradate, la riqualificazione ambientale e la pluralità di funzioni - afferma il consiglio provinciale comasco – ma che non può diventare un mezzo per scardinare l’impianto concettuale della legge 12 che attribuisce il compito di definire la pianificazione territoriale generale dei comuni esclusivamente al Pgt».
La proposta comasca è dunque di limitare l’ambito dei programmi integrati di intervento, fino all’approvazione del Pgt, al recupero di aree dismesse e di immobili esistenti in condizioni di degrado.
La Provincia di Varese ha già dichiarato di condividere la proposta. I presidenti dei consigli delle altre Province si sono impegnati a portare l’argomento nei rispettivi enti.