5 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Attentato in Calabria

Ferma condanna della Fillea Cgil: «Lo Stato presidi il territorio»

Ferma condanna del sindacato degli edili della Cgil verso l’ennesimo attentato nei cantieri pubblici della Calabria

Ferma condanna del sindacato degli edili della Cgil verso l’ennesimo attentato nei cantieri pubblici della Calabria, avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 settembre al km. 21 del tratto della Trasversale delle Serre. Il tentativo di incendiare gli alloggiamenti degli operai e degli impiegati dipendenti della ditta Impresa s.p.a., solo per un miracolo non si è trasformato in una strage, nelle vicinanze, infatti, c’erano delle bombole di ossiacetilene, materiale altamente infiammabile.

«Nei cantieri della Salerno-Reggio Calabria in tre anni ci sono stati 77 attentati, 12 casi nel solo 2008. – E’ quanto afferma in una nota il Segretario nazionale della Fillea Cgil, Mauro Macchiesi. - Siamo di fronte ad una situazione insostenibile, c’è un problema di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Si rischia di non ultimare i lavori già finanziati, con una sconfitta dello stato e delle democrazia, ma non solo.»

«La novità di questi attentati, che particolarmente ci preoccupa - continua il sindacalista - è che gli atti intimidatori sono rivolti ai lavoratori, nel tentativo evidente di creare un clima di panico e confusione nel territorio, ma è a rischio anche la sicurezza e la vita di queste persone.»

«I lavoratori interessati alla realizzazione di opere pubbliche in Calabria sono circa 4.000. Occorre che lo Stato, tramite le forze preposte all’ordine pubblico – conclude Macchiesi - dia una risposta, qui sì, utilizzando anche l’esercito per presidiare e difendere il territorio. E’ indispensabile, però, una forte mobilitazione di tutti, forze sindacali, imprenditoriali, istituzioni e società civile.»

La Fillea, insieme alla Cgil, nelle prossime settimane darà vita ad una serie di iniziative rivendicative e per creare una maggiore coesione sociale nel territorio interessato da questi gravissimi atti, a difesa del diritto al lavoro e allo sviluppo.