Concluso il progetto LIPU - Parmigiano Reggiano
Aiuta allodole, pavoncelle, strillozzi e falco cuculo
L’erba medica e i prati stabili largamente diffusi nelle zone di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano contribuiscono in modo determinante a tutelare specie di uccelli selvatici in declino come Allodola, Pavoncella, Strillozzo e Falco cuculo. Sono stati presentati al convegno della SITE (Società Italiana di Ecologia), in corso in questi giorni a Parma presso il Campus universitario, i risultati del progetto che la LIPU ha effettuato negli ultimi due anni grazie a un finanziamento della Regione Emilia-Romagna, delle Province di Modena, di Reggio Emilia, di Parma e del Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano.
Dal confronto del territorio del Comprensorio del Parmigiano-Reggiano con aree di pianura esterne ad esso, è emerso come l’ambiente agricolo che caratterizza il Comprensorio, formato prevalentemente da colture estensive quali le foraggere da cui si ricava il fieno per le vacche da latte (erba medica e prati stabili), risulti utile per alcune specie di uccelli tipiche degli ambienti agricoli e importanti dal punto di vista conservazionistico, classificate come SPEC (Species of European Conservation Concern) e in declino a livello europeo.
Secondo i risultati del progetto, il Disciplinare di produzione del Parmigiano-Reggiano, prevedendo che l’alimento destinato alle vacche da latte consista prevalentemente in fieni locali, aiuta a mantenere alto lo standard di qualità ambientale, che in altre zone caratterizzate da agricoltura intensiva è notevolmente più degradato e povero di biodiversità. Le aree esterne al Comprensorio del Parmigiano- Reggiano risultano in prevalenza caratterizzate da coltivazioni intensive di mais: in tali aree sono state riscontrate 36 specie di uccelli nidificanti contro le 48 censite nelle aree appartenenti al Comprensorio.
Dall’analisi effettuata dalla LIPU, emerge che Allodola, Pavoncella, Strillozzo e Picchio verde sono più abbondanti nel Comprensorio, e che il Falco cuculo, un rapace migratore di grande importanza dal punto di vista conservazionistico che nidifica nel Comprensorio, predilige l’erba medica per l’attività di caccia. Dallo studio è stata confermata la già conosciuta importanza dei terreni incolti e degli elementi naturali dal paesaggio agricolo per il mantenimento di un elevato grado di biodiversità.
«Gli uccelli sono eccezionali indicatori della qualità ambientale – spiega Patrizia Rossi, responsabile Agricoltura LIPU-BirdLife Italia – Grazie a questo progetto, ora sappiamo che è possibile coniugare la produzione agricola di qualità, come il formaggio Parmigiano-Reggiano, con il mantenimento di una campagna di alto livello ambientale, in grado di sostenere specie di uccelli che sono in declino a livello europeo. Auspichiamo – conclude Rossi - che altri seguano l’esempio del Consorzio del Parmigiano-Reggiano e che il mercato attivi finalmente dei meccanismi che premino i prodotti che aiutano a tutelare l’ambiente».