29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Apertura caccia a Ragusa

La Polizia provinciale denuncia 3 cacciatori per l’uso del furetto

Primo giorno di caccia e controlli fortemente intensificati da parte della Polizia Provinciale, su disposizione dell’assessore Salvatore Minardi, in modo che l’apertura della stagione venatoria potesse avvenire e svolgersi nel rispetto della legge e con l’osservanza delle norme di sicurezza per evitare spiacevoli incidenti.

Particolare attenzione è stata prestata alle zone rurali, ubicate soprattutto nel territorio chiaramontano, nell’acatese o nei pressi delle due Riserve Naturali nonché della zona archeologica di Camarina, atteso che in queste zone e in questo periodo dell’anno si registra la più alta pressione venatoria per la maggiore presenza di selvaggina.
Nella prima giornata di caccia sono stati controllati quasi cento cacciatori. Tre di essi sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per avere esercitato la caccia mediante l’uso del furetto, assolutamente vietato in tutta la provincia di Ragusa.

I tre cacciatori denunciati sono S.S. di anni 33 e F.D. di anni 36 di Riesi e R.A. di anni 62 di Vittoria. Le ipotesi di reato sono state accertate in contrada Biddini di Acate e in contrada Mazzarronello di Chiaramonte Gulfi. Ai cacciatori sono stati sequestrati 3 fucili da caccia e relativo munizionamento e furetti oltre alla selvaggina illecitamente abbattuta. Ad altri 5 cacciatori sono stati contestati altrettanti illeciti amministrativi per varie violazioni che la Legge venatoria punisce con sanzioni pecuniarie sino a ¤ 1.239,00.

«I risultati ottenuti nella vigilanza – afferma il comandante della Polizia Provinciale,Raffaele Falconieri - sono il frutto dell’encomiabile attività di pattugliamento e di appostamento (spesso in zone impervie e di difficile accesso) svolte dalle squadre del Nucleo di Vigilanza Venatoria di questa Polizia Provinciale. L’attività di controllo proseguirà senza sosta nei prossimi giorni anche per garantire il rispetto delle giornate di silenzio venatorio di martedì e venerdì (ogni cacciatore può esercitare l’attività solo il sabato, la domenica e, a scelta, di lunedì, di mercoledì o di giovedì), l’osservanza del calendario venatorio (per alcune specie come la quaglia, la lepre, l’allodola, il cinghiale quando la caccia sarà consentita solo a partire da date successive), il rispetto delle zone di divieto e delle distanze minime di sicurezza».