20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Via alla caccia 1 settembre 2008

Lunedì si apre la caccia nel ravennate

Lunedì 1 settembre inizia l’attività venatoria, con la prima di sei giornate di anticipazione

Lunedì 1 settembre inizia l’attività venatoria, con la prima di sei giornate di anticipazione. Le altre sono previste per giovedì 4, domenica 7, giovedì 11, domenica 14 e giovedì 18 settembre. In queste giornate si può sparare a merlo, tortora, gazza, cornacchia grigia e ghiandaia, esclusivamente da appostamento fisso o temporaneo dalle ore 5,45 alle ore 13,00 (ora legale) in tutto il territorio provinciale ad esclusione del Pre-parco del Delta del Po e della fascia costiera, sita a mare della SS.16 Adriatica (vecchio tracciato)-Argine Sinistro Fiumi Uniti – Canale della Gabbia-Via Trieste e SS. Romea Nuova e delle Zone di Protezione Speciale di cui al sistema di Rete Natura 2000 ove l’attività venatoria si avvia alla  terza domenica di settembre.

Con deliberazione della Giunta Regionale sono state stabilite le modalità per il prelievo in deroga nelle province e nei riguardi di quelle specie di avifauna che, più di altre, arrecano danno alle produzioni agricole. Di fondamentale importanza, al fine della salvaguardia delle stesse popolazioni selvatiche, è stato ritenuto necessario intervenire nel rispetto della biologia della fauna stessa e nella fase temporale in cui questa può arrecare i maggiori danni alle colture.

La deliberazione regionale stabilisce le modalità di intervento di ogni singola provincia e per ogni singola specie.

Per la provincia di Ravenna si potranno cacciare: passero, passera mattugia, tortora dal collare orientale, cormorano e storno, nelle giornate e negli orari previsti dal calendario venatorio, con le modalità e i tempi di seguito indicate, ad esclusione delle ZPS in cui anche la caccia in deroga decorrerà dal 21  settembre.

PASSERO-P. MATTUGIA DAL 1 SETTEMBRE AL 10 OTTOBRE 2008 esclusivamente da appostamento fisso e temporaneo, senza uso di richiami vivi, esclusivamente nel raggio di 100 metri da coltivazioni sementicole, con coltura in atto, dai frutteti e dai vigneti, per un massimo giornaliero e stagionale di 10 e 50 capi per operatore;

TORTORA DAL COLLARE DAL 1 SETTEMBRE AL 31 OTTOBRE da appostamento fisso e temporaneo esclusivamente nel raggio di 100 metri da coltivazioni di girasole, sorgo, mais, pisello proteico e ceci con coltura in atto per un massimo giornaliero e stagionale di 5 e 50 capi per operatore;

CORMORANO DAL 1 OTTOBRE AL 31 GENNAIO 2009 da appostamento e/o vagante, esclusivamente nel raggio di 100 metri da bacini destinati all’allevamento del pesce, per un numero massimo giornaliero e stagionale di 5 e 30 capi per operatore;

STORNO DAL 1 SETTEMBRE AL 15 NOVEMBRE esclusivamente da appostamento fisso e temporaneo, senza l’uso di richiami vivi, su tutto il territorio provinciale delimitato a sud dalla congiungente la strada comunale di San Ruffillo e la strada comunale del Cerro con la n. 63 di Valletta-Zattaglia e la strada Comunale per Monte Visano fino al confine con Forlì-Cesena,per proseguire DAL 16 NOVEMBRE AL 31 DICEMBRE, da appostamento fisso e temporaneo, senza uso di richiami vivi esclusivamente nel raggio di 100 metri da vigneti, frutteti ed uliveti sull’intero territorio provinciale per un numero massimo giornaliero e stagionale di 20 e 200 capi.

Con la stessa deliberazione sono state individuate le figure che possono occuparsi di tale prelievo: i cacciatori residenti nella Regione Emilia Romagna iscritti all’ATC locale; ai residenti che esercitano la caccia con mobilità; a coloro che cacciano in aziende faunistiche venatorie o che abbiano optato per la caccia da appostamento fisso con uso di richiami vivi.

Resta inteso che è possibile usufruire della caccia in mobilità, mediante prenotazione telefonica, esclusivamente a decorrere dal 1 ottobre.

Da sabato 16 agosto ha preso avvio l’addestramento dei cani da caccia sull’intero territorio provinciale aperto all’attività venatoria; nelle ZPS solamente a decorrere dal 3 settembre.

L’allenamento e l’addestramento dei cani da caccia si protrarrà fino a giovedì 18 settembre, dalle ore 7 alle 20, con esclusione delle giornate di martedì e venerdì, delle giornate di pioggia e quando il terreno è ancora bagnato, al fine di evitare danni alle colture agricole.

Nel periodo 1 - 18 settembre l’addestramento è vietato nelle giornate e negli orari in cui è consentito l’esercizio venatorio.

Dal 1 ottobre al 30 novembre, possono essere usufruite ulteriori due giornate alla sola migratoria da appostamento.

Il territorio agro-silvo-pastorale provinciale è caratterizzato da ambienti diversificati che offrono prati incolti piuttosto secchi, frutteti irrigui e boschi verdi e rigogliosi, piccole proprietà contadine, con appezzamenti frammentati da continui fossi e canali di bonifica, nonché siepi e filari frangivento, che offrono rifugio e sostentamento alla fauna selvatica.

E’ proprio al fine di mantenere tale biodiversità ambientale ed agro-forestale, che la Provincia si sta dedicando, ormai da diversi anni, ad interventi di miglioramento ambientale, con contributi alle colture agricole a perdere o finalizzati alla creazione e mantenimento di quegli habitat sopra descritti, ritenuti necessari al rifugio e alimentazione della fauna: un risultato questo frutto di strette sinergie fra cacciatori e agricoltori che operano sul medesimo territorio.

A questo proposito, sono infatti di fondamentale importanza le vecchie siepi di confine, che una volta così comunemente costellavano le nostre campagne, o anche semplicemente quei fossati che con una vegetazione selvatica incontrollata ,o quasi, forniscono rifugio alla piccola fauna selvatica, in una campagna sempre troppo nuda ed intensamente coltivata.

«Questa pre-apertura – dichiara l’assessore provinciale alla caccia Libero Asioli - che in pratica anticipa quella che sarà l’apertura generale prevista per il 21 settembre, svolgendosi su un numero di specie limitate e solo da appostamento fisso e temporaneo, interesserà solo parte di cacciatori. E’ comunque un momento importante per la prevenzione ai danni dei prodotti agricoli, che stanno assumendo aspetti sempre più preoccupanti. Quest’anno tutte le norme relative alle Z.P.S. stanno creando notevoli problemi, in particolare per un territorio come quello della nostra provincia. In collaborazione con il collega Eugenio Fusignani, assessore ai parchi, abbiamo formulato una proposta di ridefinizione dei confini delle Z.P.S., approvata dal consiglio provinciale. Con un certo rammarico, devo però constatare che tale proposta per quanto riguarda le zone ricomprese negli A.T.C. RA1 e RA2 non è stata per il momento accolta dalla Regione Emilia-Romagna.In particolare per quanto riguarda i fiumi Reno e Lamone e i chiari esterni alle saline di Cervia erano comunque state avanzate proposte sostitutive . Infine – conclude Asioli - rivolgo a tutti i cacciatori un appello particolare per il rispetto delle colture agricole e per un corretto rapporto con gli imprenditori agricoli».