20 aprile 2024
Aggiornato 14:30

L'Assessore Tedesco su questione sanità penitenziaria

«Il processo di trasferimento delle competenze della sanità carceraria prevista dal DPCM 1 aprile 2008 è cominciato il 14 giugno di quest’anno e non prevede alcuna scadenza per il prossimo 1 settembre»

Con riferimento alla dichiarazione del Segretario Generale del Sappe (sindacato di polizia penitenziaria), cui sono seguiti articoli di stampa e una nota del gruppo di Fi in Consiglio, l’assessore alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, precisa quanto segue: «il processo di trasferimento delle competenze della sanità carceraria prevista dal DPCM 1 aprile 2008 è cominciato il 14 giugno di quest’anno e non prevede alcuna scadenza per il prossimo 1 settembre, così come paventato «con rischio di paralisi nei primi giorni di applicazione».

Certamente si tratta di una operazione complessa che prevede tra l’altro oltre che il trasferimento delle competenze il passaggio del personale di ruolo e convenzionato, il trasferimento delle attrezzature e la concessione in uso dei locali sino ad oggi utilizzati per l’assistenza medica ai detenuti all’interno degli Istituti Penitenziari». Per Tedesco «sino al 30 settembre l’erogazione degli emolumenti al personale resta in carico al Ministero di Grazia e Giustizia, mentre dal 1 ottobre la presa in carico economica sarà delle Aziende USL. Per la concreta realizzazione di questa operazione, che la natura degli assistiti rende particolarmente complessa, è stato avviato sin dalla fine di giugno, un tavolo di concertazione coordinato dall’Assessorato regionale alle Politiche della salute al quale partecipano il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, le Aziende USL, le organizzazioni sindacali mediche e di comparto di tutto il personale in transito, che ha già effettuato diversi incontri per il monitoraggio della situazione».

Tedesco spiega che «l’assessorato Regionale, sulla base di un orientamento condiviso dal tavolo di concertazione, ha diramato direttive alle Asl affinché in ciascuna Azienda venissero costituite cabine di comando miste costituite da rappresentanti degli istituti penitenziari presenti sul territorio e dai dirigenti delle Asl che assumeranno la responsabilità della gestione delle attività di tutela della salute dei detenuti. Sono state avviate le opportune verifiche sulla efficienza delle attrezzature, mentre sono in corso le verifiche sui locali e sugli aspetti giuridico-contrattuali dei rapporti di lavoro in essere del personale transitante.

A questo proposito è opportuno precisare che dei circa 300 operatori che passano alle Asl solo 43 riguardano personale dipendente, mentre il rimanente personale è rappresentato da convenzionati i cui contratti sono prorogati ope legis al giugno 2009». Secondo l’assessore si tratta di «personale in transito che, come previsto dal decreto stesso, troverà collocazione nelle forme organizzative che stabilirà la Giunta regionale nei prossimi giorni, tenendo conto di quanto emerso dagli incontri tenutisi sia a livello locale che nazionale, in coerenza con le disposizioni contenute nell’emendamento piano sanitario nazionale. Infatti, allo scopo di allineare le scelte operative su questa materia, la nostra regione è attivamente presente al tavolo nazionale costituito dalle amministrazioni della giustizia e dalle regioni allo scopo di favorire l’uniformità delle scelte regionali per garantire efficienza ed efficacia del nuovo percorso assistenziale. Analoghe direttive sono state diramate dal Ministero di Grazia e Giustizia e dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria alle proprie strutture periferiche. Il titolare delle Politiche della Salute conclude che «con quanto si è voluto precisare si intende sottolineare l’impegno che tutti gli attori di questo processo stanno profondendo in questi mesi, cercando le soluzioni opportune ai molteplici problemi che sono scaturiti e che via via si incontreranno, in sostanza evocando attenzione massima sull’argomento, ma non allarmismo per una operazione che la natura degli assistiti (reclusi) rende certamente complessa».