2 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Algeria e Pakistan in fiamme

Attentati suicidi. Fassino: «Orrore di fronte a tanto sangue innocente»

Il mondo è in fiamme e il germe malato del terrorismo imperversa

Il mondo è in fiamme e il germe malato del terrorismo imperversa. Gli ultimi due attacchi degli integralisti hanno seminato morte e distruzione in Algeria e in Pakistan. Due paesi estremamente diversi tra loro ma accomunati, oggi, da questo tragico destino.
Non passano neppure 24 ore dalle dimissioni del presidente Pervez Musharraf quando il Pakistan è colpito da violenti attacchi che lasciano sul terreno decine di morti. Nel nord-ovest del paese, almeno 23 persone sono state uccise e altre 35 sono rimaste ferite nell'esplosione provocata da un kamikaze all'interno di un ospedale nel distretto di Dera Ismail Khan. E nella notte, poche ore dopo l'annuncio delle dimissioni di Musharraf, abbandono che rischia di rendere ancora più fragile il già incerto quadro politico del paese, al confine con l'Afghanistan, nel distretto di Bajaur, si sono avuti violenti scontri tra le forze governative e i militanti islamici filo-talebani.

Dietro l'attentato si nascondono le tensioni tra sunniti e sciiti che quotidianamente sfociano in violenze. La strage si è infatti verificata mentre decine di sciiti protestavano davanti all'ospedale contro la morte di un commerciante, considerato un leader sciita, vittima della violenza di un gruppo sunnita. Fra le vittime ci sarebbero anche due poliziotti. Nelle ultime tre settimane, scrive la Bbc, almeno 15 persone sono morte nel distretto di Dera Ismail Khan in scontri settari.

Negli scontri avvenuti nella notte, invece, tra esercito e militanti filo-talebani sono morte 19 persone: cinque soldati e 14 militanti. La scorsa settimana, riferiscono fonti militari, sempre in questa zona sono stati uccisi 150 militanti e 13 soldati.

Praticamente in contemporanea, a migliaia di chilometri di distanza, è stata la volta di un paese già dilaniato da guerre civili decennali che ne hanno condizionato l’esistenza, l’Algeria, contare le vittime di un attentato di una gravità che non si riscontrava da anni. Sono infatti almeno 43 le vittime dell'attentato suicida perpetrato davanti a una scuola di polizia di Issers, una sessantina di chilometri ad est di Algeri. Lo riferisce un comunicato del ministero degli Interni,
aggiungendo che i feriti sono una quarantina.

Un kamikaze,secondo alcune testimonianze, avrebbe lanciato la propria macchina imbottita di esplosivo contro la porta d'ingresso dell'accademia di polizia, dove numerosi candidati a un concorso erano in fila in attesa di entrare.

Fassino: «Non cedere alle violenze del terrorismo»
«Orrore di fronte a tanto sangue innocente» con queste parole Piero Fassino, titolare degli Affari Esteri nel Governo ombra del PD, ha espresso condanna per gli attentati di questa mattina in Algeria e in Pakistan e solidarietà alle famiglie delle vittime. «Anche questi drammatici eccidi – ha aggiunto Fassino – sollecitano ogni nazione e l’intera comunità internazionale a non abbassare l’impegno e l’azione contro chi con la violenza vuole atterrire cittadini, opinione pubblica e il mondo intero».