Stragi sulle strade, più controlli e responsabilità
Nel 2006, come rivela il Censis in Italia i decessi sulle strade sono stati 5.669, più che in Paesi anche più popolosi del nostro
Nel 2006, come rivela il Censis in Italia i decessi sulle strade sono stati 5.669, più che in Paesi anche più popolosi del nostro: Regno Unito (3.297), Francia (4.709) e Germania (5.091). Gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade.
Nel 1995 la Germania era «maglia nera» in Europa, con 9.454 morti in incidenti stradali, ridotti a 7.503 già nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. Nel 1995 in Francia i morti sulle strade erano 8.892, ridotti a 8.079 nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. La riduzione in Italia c’è stata (i morti erano 7.020 nel 1995, 6.649 nel 2000, fino agli attuali 5.669), ma non in maniera così rapida, tanto da diventare il Paese europeo in cui è più rischioso spostarsi sulle strade.
«Le stragi del sabato sera – scrive Confesercenti in una nota - sono solo un ricordo, ormai è più appropriato parlare di strage continua. E’ sempre più evidente che i divieti non bastano, che occorrono controlli e rigore per limitare danni e lutti. Il nostro Paese rischia di diventare off limits per gli affari e per il turismo, anche perché oltre all’incoscienza di chi guida si sommano cantieri infiniti ed un sistema di trasporto pubblico inadeguato.