19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Varato il 13 giugno dal Consiglio dei Ministri un nuovo decreto legge sull'emergenza rifiuti in Campania

Emergenza rifiuti, un nuovo decreto legge completa il quadro normativo

Il provvedimento completa le disposizioni del precedente decreto legge, in vigore dal 24 maggio, e convertito in legge il 14 luglio

Le nuove misure per l'emergenza rifiuti. Il secondo decreto-legge sull’emergenza rifiuti approvato il 13 giugno dal Consiglio dei Ministri potrà diventare, secondo le anticipazioni del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, un maxi-emendamento al precedente provvedimento, il decreto legge n. 90 del 23 maggio, diventato legge il 14 luglio. Questi i punti principali del nuovo decreto legge:

- saranno attribuiti alle province della Campania: il completamento del termovalorizzatore di Acerra, la richiesta di un nuovo piano alla regione Campania e la gestione degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti con l'impiego, in via transitoria, delle Forze armate per la conduzione tecnica;
- sarà introdotta una nuova disciplina tecnica per il trattamento dei rifiuti;
- le Forze armate saranno parificate agli agenti di pubblica sicurezza per lo svolgimento delle attività di vigilanza e protezione e senza compensi aggiuntivi;
- il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, non percepirà ulteriori compensi per lo svolgimento delle funzioni di Sottosegretario di Stato.

La legge sull'emergenza rifiuti. Il decreto legge n. 90, in vigore dal 24 maggio, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 maggio ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 23 maggio. Il Parlamento ha dato il via libero definitivo al decreto, convertendolo in legge il 14 luglio. La legge n. 123, pubblicata sulla GU del 16 luglio e in vigore dal giorno successivo, conferma le disposizioni del decreto legge n. 90 del 23 maggio, introducendo un comma all'art. 2, realtivo ai nuovi reati per chi ostacola la gestione dei rifiuti. In particolare: il personale delle Forze armate impiegato per la protezione delle attività di gestione dei rifiuti agisce con le funzioni di agente di pubblica sicurezza (ma non di polizia giudiziaria). I militari potranno perciò identificare e perquisire sul posto persone e mezzi.

Il decreto legge n. 90, «Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza del settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile», si compone di 20 articoli. Questi sono i punti relativi all’emergenza rifiuti:

lo stato di emergenza in Campania;
la nomina e le attribuzioni del Sottosegretario per l’emergenza rifiuti;
i reati penali previsti per chi ostacola la gestione di rifiuti;
la competenza unica per i reati;
la tutela giurisdizionale;
la Commissione tecnica;
i termovalorizzatori;
gli impianti di compostaggio;
le discariche;
gli impianti di depurazione;
la raccolta differenziata;
l'informazione e partecipazione dei cittadini;
la copertura finanziaria.

Stato di emergenza (art. 19)
Lo stato di emergenza in Campania durerà fino al 31 dicembre 2009: per quella data è infatti prevista la soluzione dell’emergenza rifiuti.

Nomina e competenze del Sottosegretario per l’emergenza rifiuti (art. 1 e art. 2)
Il decreto conferma che il coordinamento degli interventi per l’emergenza rifiuti in Campania compete al Dipartimento della protezione civile e istituisce una figura speciale, un Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2009. La carica è assegnata a Guido Bertolaso, capo della protezione civile, che comunque continuerà a svolgere attività che riguardano la protezione civile e la gestione dei grandi eventi.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il Sottosegretario di Stato, con proprio decreto, nomina uno o più capi missione con compiti di amministrazione attiva, che subentrano ai Commissari in carica; inoltre definisce le strutture di supporto ai capi missione che sostituiranno le strutture delle gestioni commissariali. Le nuove nomine non comporteranno spese ulteriori perché verranno utilizzate risorse umane e strumentali già a disposizione per il problema dei rifiuti in Campania; in caso di nuove esigenze, verrà utilizzato il Fondo per la protezione civile, in particolare la parte assegnata alle emergenze.

Il decreto legge attribuisce al Sottosegretario Guido Bertolaso le seguenti competenze:

attivare i siti da destinare come discarica, con l’obbligo di rispettare le misure indispensabili alla tutela della salute e dell’ambiente;

poter disporre l'acquisizione dei beni mobili che siano funzionali alla prosecuzione delle attività di gestione dei rifiuti, riconoscendo al proprietario indennizzi;

individuare le misure di salvaguardia e di tutela dei siti, delle aree e degli impianti utilizzati per la gestione dei rifiuti, poiché costituiscono aree di interesse strategico nazionale;

esercitare, d’intesa con le autorità competenti, i poteri d’urgenza, previsti dalla normativa in materia ambientale e di igiene pubblica

agire a stretto contatto con le autorità di pubblica sicurezza e le altre autorità competenti, ma anche richiedere l'impiego delle forze armate per vigilare e proteggere, insieme alle forze di polizia, i cantieri e i siti individuati per lo smaltimento dei rifiuti;

richiedere, in accordo alle sue competenze, alle autorità competenti di adottare i provvedimenti necessari per la pubblica sicurezza;

ricorrere a interventi alternativi se il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti dovesse interrompersi, anche temporaneamente.

Reati penali previsti per chi ostacola la gestione dei rifiuti (art. 2)
Per chi ostacola le azioni per la gestione dei rifiuti è previsto l’arresto. Infatti:

chi si introduce abusivamente nelle aree di «interesse strategico nazionale» o ne impedisce l'accesso autorizzato rischia l’arresto da 3 mesi a 1 anno e la multa da 51 a 309 euro;

chi impedisce, ostacola o rende più difficile la gestione dei rifiuti rischia fino a 1 anno di reclusione e, se ne è il promotore, da 1 a 5 anni;

chi distrugge, deteriora o rende inservibili le componenti degli impianti e degli strumenti può essere punito con 1 anno di arresto o una multa di 309 euro.

Competenza unica per i reati (art. 3)
È attribuita al Procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli la competenza su tutti i procedimenti relativi ai reati connessi alla gestione dei rifiuti e all’ambiente in Campania; inolte le funzioni di giudice nelle indagini preliminari sono esercitate da magistrati del Tribunale di Napoli. È attribuito a un Tribunale in composizione collegiale la competenza a decidere in ordine a istanza di misure cautelari ed i pubblici ministeri non possono applicare la misura in via d'urgenza. È prevista l'applicabilità di queste disposizioni ai procedimenti già pendenti alla data di entrata in vigore del provvedimento. Infine il Ministro della giustizia ridistribuisce i magistrati in servizio e ricolloca il personale amministrativo per potenziare gli uffici giudiziari di Napoli.

Tutela giurisdizionale (articolo 4)
Sono di competenza del giudice amministrativo tutte le controversie, anche di natura cautelare, comunque attinenti alla complessiva azione di gestione dei rifiuti.

Commissione tecnica (art. 7)
Passa da 60 a 50 il numero dei membri che compongono la Commissione tecnica  che si occupa di verificare l'impatto ambientale degli interventi. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge, il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nomina, con proprio decreto, i 50 commissari, in modo da assicurare un rapporto proporzionale fra i diversi tipi di competenze ed esperienze.

Termovalorizzatori (art. 5 e art. 8)
Entro l’anno verrà completato il termovalorizzatore di Acerra e verranno realizzati altri due impianti, uno a Santa Maria La Fossa (CE) e uno in provincia di Salerno. Verrà realizzato anche un termovalorizzatore nel comune di Napoli; in particolare il sindaco ha 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto per individuare un sito adatto alla costruzione dell’impianto, ma, in caso di mancato rispetto di questo termine, sarà il Sottosegretario di Stato a decidere dove localizzarlo. Viene, poi, prorogato, a seconda della tipologia dei rifiuti conferiti, l'esercizio degli impianti per lo stoccaggio dei rifiuti e per il successivo trasporto negli appositi impianti di recupero, trattamento o smaltimento.

Gli impianti per il compostaggio e la raccolta differenziata (art.6)
Una Commissione di esperti esaminerà la funzionalità e lo stato di manutenzione degli impianti di trattamento dei rifiuti di Caivano (NA), Tufino (NA), Giugliano (NA), Santa Maria Capua Vetere (CE), Avellino - località Pianodardine, Battipaglia (SA) e Casalduni (BN). In seguito alla valutazione, questi impianti potranno essere convertiti in impianti per il compostaggio, la raccolta differenziata, il recupero dei rifiuti e il traseferimento dei rifiuti stessi. A questo scopo il Sottosegretario di Stato darà disposizioni urgenti per la progettazione e realizzazione delle opere necessarie a convertire gli impianti.

Discariche (art. 9)
Per consentire lo smaltimento dei rifiuti in Campania, verranno realizzate discariche in tutte le cinque province campane; nell’articolo 9 sono individuati i siti potenziali: Sant'Arcangelo Trimonte (BN), località Nocecchie; Savignano Irpino (AV), località Postarza; Serre (SA), località Macchia Soprana nonché presso i seguenti comuni: Andretta (AV), località Pero Spaccone (Formicoso); Terzigno (NA), località Pozzelle e località Cava Vitiello; Napoli, località Chiaiano (Cava del Poligono - Cupa del cane); Caserta, località Torrione (Cava Mastroianni); Santa Maria La Fossa (CE), località Ferrandelle; Serre (SA), località Valle della Masseria.

Per l'apertura delle discariche e l'esercizio degli impianti, è necessario il parere della conferenza di servizi, che dovrà arrivare entro 7 giorni dalla sua convocazione. In caso di ritardo o di parere negativo, sarà il Consiglio dei ministri ad esprimersi in via sostitutiva entro i successivi 7 giorni. Riguardo alla tipologia di rifiuti che saranno smaltiti, l'articolo individua i codici dei rifiuti da trattare e indica che è consentito il pretrattamento del percolato in specifici impianti. Il Presidente del Consiglio dei Ministri definirà, in accordo con il Ministero dell'economia e finanze, i benefici fiscali e contributivi in favore delle popolazioni residenti nei comuni in cui verranno realizzati gli impianti di discarica.

Impianti di depurazione (art. 10)
È autorizzato il trattamento e lo smaltimento del percolato prodotto dalle discariche regionali negli impianti di depurazione delle acque reflue.

Raccolta differenziata (art. 11)
Sono previste una serie di azioni per incentivare la raccolta differenziata. I comuni dovranno conseguire obiettivi minimi di raccolta differenziata: il 25% nel 2008, il 35% nel 2009 e il 50% entro il 2010. Sarà il Sottosegretario Guido Bertolaso a verificare il raggiungimento dei traguardi, grazie ai dati di produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata che i comuni devono inviare mensilmente; in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, i comuni subiranno maggiorazioni sulla tariffa di smaltimento dei rifiuti e potranno essere nominati dei commissari ad acta per gestire la situazione in via sostitutiva.

I Presidenti delle province dovranno disincentivare l'utilizzo di beni «usa e getta», mentre i Sindaci dovranno promuovere il compostaggio domestico dei rifiuti organici, rispettivamente entro 30 giorni e 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Anche la Pubblica amministrazione, la grande distribuzione, le medie imprese, i mercati all’ingrosso e ortofrutticoli dovranno provvedere presso le rispettive sedi alla raccolta differenziata.

Il comune di Napoli e la Società Asia (Azienda speciale per l’igiene ambientale) dovranno presentare un piano di raccolta differenziata adeguato alla popolazione residente a Napoli. In caso di inadempienza, il Sottosegretario di Stato provvederà in via sostitutiva.

Il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) dovrà predisporre una capillare campagna di comunicazione per incentivare la raccolta differenziata; sarà il Ministro dell'Ambiente, Tutela del Territorio e Mare a definire l’organizzazione e i finanziamenti per attuare la campagna di comunicazione.

Sempre il Ministro dell'Ambiente, sentito il Sottosegretario di Stato, promuoverà accordi con soggetti pubblici e privati, anche integrativi di quelli precedentemente sottoscritti dagli enti territoriali interessati, con soggetti pubblici e privati. Sono a disposizione per iniziative di compensazione ambientale 47 milioni di euro l'anno per il triennio 2008-2010 a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate.

I Consorzi di bacino delle province di Napoli e Caserta sono sciolti e sono riuniti in un unico consorzio gestito da soggetto individuato dal Sottosegretario di Stato.

Informazione e la partecipazione dei cittadini (art. 13)
Il ministro dell'Ambiente definirà le iniziative, anche di carattere culturale e divulgativo, per informare e far partecipare i cittadini e gli enti pubblici e privati sulle questioni ambientali legate alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti.

Le attività di informazione della popolazione saranno attuate in collaborazione con le amministrazioni centrali e territoriali e in accordo con il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca prenderà le iniziative necessarie a garantire un'adeguata informazione nelle scuole di ogni ordine e grado sui temi ambientali e attinenti alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti; in particolare a partire dall'anno scolastico 2008-2009 nelle scuole della Campania saranno introdotti corsi didattico-educativi sulla corretta gestione dei rifiuti domestici.

Copertura finanziaria (art. 17)
È stato istituito un Fondo per l'emergenza rifiuti Campania, con una dotazione di 150 milioni di euro, per coprire le spese che derivano dal decreto rifiuti.