28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Il decreto attuativo del Piano è stato siglato il 29 luglio al Viminale

Via libera al Piano per l'impiego di militari nelle principali città italiane

Dal 4 agosto, tremila unità appartenenti all' Esercito, alla Marina, all' Aeronautica e all'Arma dei Carabinieri affiancheranno per sei mesi le Forze di Polizia «con compiti militari»

Il piano di impiego di tremila militari nel controllo del territorio a garanzia dell’ordine pubblico e della sicurezza partirà lunedì 4 agosto e avrà una validità di 6 mesi, con un’eventuale proroga per altri 6. L'iniziativa che verrà avviata, in via sperimentale, nelle dieci principali città italiane, sarà gestita dai prefetti attraverso uno specifico «modulo di base».

A stabilirlo, il decreto attuativo firmato oggi, 29 luglio, dal Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro della Difesa ed adottato con il parere favorevole del Comitato Nazionale dell'Ordine e della Sicurezza. Il Piano costituisce una delle misure contenute nell’articolo 7 bis «Concorso delle Forze armate nel controllo del territorio» del pacchetto sicurezza, convertito in legge il 23 luglio scorso.

«Non si tratta di una militarizzazione delle città, ma di un'iniziativa che nasce dell'esigenza di dare una maggiore percezione di sicurezza ai cittadini», con queste parole il ministro La Russa ha presentato al Viminale il provvedimento secondo cui i tremila militari provenienti dall'Esercito, dalla Marina, dall'Aeronautica e dall'Arma dei Carabinieri, dovranno operare «in concorso e congiuntamente con le forze di polizia».

Di questi, mille militari saranno destinati alla vigilanza esterna ai centri per immigrati e saranno «a disposizione dei Prefetti delle province di Agrigento, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Caltanisetta, Catanzaro, Crotone, Foggia, Gorizia, Milano, Modena, Roma, Siracusa, Torino e Trapani» mentre altri mille vigileranno i 72 siti e obiettivi sensibili individuati a Milano, Roma e Napoli, le città che per dimensioni e problematiche beneficeranno maggiormente dell'ausilio delle Forze Armate. I restanti mille verranno infine destinati a compiti di perlustrazione e pattuglia nelle città di Bari, Catania, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Verona.

«L'equipaggiamento sarà disposto dai prefetti di intesa con i comandi militari - ha chiarito il ministro della Difesa che ha precisato - chi andrà in pattuglia non avrà il mitra ma solo l'arma corta». Anche l'attività dei militari, che stanno già svolgendo uno specifico addestramento, sarà definita dai prefetti attraverso un «modulo base che prevede la presenza di una pattuglia a piedi con due unità delle Forze Armate e di uno o due appartenenti alle forze di polizia». In ogni caso i militari avranno compiti di polizia giudiziaria e potranno quindi operare arresti solo in flagranza di reato.

La verifica dell'attuazione del piano e l’eventuale adeguamento delle modalità operative saranno affidate ad un Comitato tecnico istituito presso il ministero dell’Interno e composto dal Capo della Polizia, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri. Il piano prenderà il via da Roma, Milano, Napoli, Verona e Padova, per essere poi esteso, a regime, ad un totale di dieci città, quelle, cioè, che presentano un maggior bisogno di presidio. Dopo questa prima fase, della durata di sei mesi, seguirà un momento di riflessione e valutazione nel quale si vedrà che cosa ha funzionato e si deciderà se proseguire o meno l’esperienza anche in altre città.