Il volo è in ritardo? All'aeroporto di Bologna ve lo dice un robot
Si chiama Pepper ed è stato addestrato per darvi informazioni su voli, ritardi e su qualsiasi vostra necessità
BOLOGNA - Gli si può chiedere dov’è il ristorante, dove inizia la fila del controllo passaporti, dove mettersi in coda per imbarcare le valige oppure dove sono i servizi. La voce emessa è meccanica e sembra quasi impossibile che un robot, a tutti gli effetti una macchina, sia in grado di comprendere cosa gli stiamo chiedendo e risponderci a sua volta. Non siamo in un film di fantascienza, ma davanti all’Info Point dell’Area Check-in dell’aeroporto Marconi, a Bologna. Da qualche giorno, qui, ha preso servizio Pepper. E’ un robot. Anzi, è il primo robot umanoide a essere stato inserito all’interno di uno scalo aeroportuale.
Il suo compito? Informare la clientela, senza dimenticare l’umorismo. Come se foste di fronte a un impiegato del personale, in carne ed ossa. Lui, Pepper, può rispondere in due differenti lingue, italiano e inglese. Grazie a tecnologie di machine learning, Pepper ha imparato un elenco di domande precise alle quali è in grado di rispondere in modo altrettanto preciso. Orari dei voli, eventuali ritardi, i ristoranti e i fast food presenti all’interno dell’aeroporto. Vi può addirittura chiedere di scattarvi un selfie.
Sviluppato da Softbanck, in Giappone, è alto 1,20 metri e si muove su ruote, raggiungendo una velocità massima di 3 km orari, con 12 ore di autonomia. E’ dotato di quattro microfoni, tre telecamere e venti motori per muovere braccia, testa e schiena. Con Pepper è possibile interagire sia attraverso la voce che con un tablet posizionato all’altezza del petto del robot.
«Questi robot si stanno diffondendo negli ambienti pubblici dove c’è bisogno di dare informazioni - ha detto Nazareno Ventola, amministratore delegato del Marconi -. Sono vicini sia ai passeggeri più giovani che a quelli più adulti. Abbiamo pensato di portare quest’innovazione nell’ambito dell’aeroporto, ci permetterà di essere competitivi nel futuro. Fa parte del nostro Dna, non è la prima innovazione tecnologica che facciamo e che faremo». Il robot è stato realizzato da un’idea di Intesa Sanpaolo Innovation Center con il supporto tecnico delle società Experientia e Softec, che hanno permesso la personalizzazione del robot realizzato dal colosso giapponese.
Quella di Pepper (e dei robot di servizio) è una vera e propria invasione. La Federazione internazionale di robotica, con sede a Francoforte, prevede che le vendite di robot di servizio professionali cresceranno tra il 20% e il 25% da qui al 2020. Sempre Pepper accompagnerà i visitatori durante la fiera internazionale dedicata alle tecnologie per l’industria che si svolgerà a Torino dal 18 ala 20 aprile; mentre un altro Pepper è stato appena assunto in un hotel a Peschiera del Garda e supporterà il personale dando informazioni alla clientela, come l’orario della colazione o l’ubicazione del ristorante e del centro benessere.
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