Così il Vietnam potrebbe essere il nuovo hub tech del mondo
Per Eddie Thai, co-fondatore del fondo di Venture Capital 500 Startup Vietnam, la sua nazione, in 30 potrà entrare tra le 30 economie più importanti al mondo
VIETNAM - Lontano dalle paludi, lontano dal nostro modo di pensare il Vietnam come una nazione ancora retrograda, fatta di agricoltura e di abitudini che risalgono alla notte dei tempi, c’è una nazione che - seppur lentamente - sta imparando a riconoscere la crescita. Attraverso gli investimenti tecnologici. Se metà della popolazione lavora ancora e vive grazie alla terra, l’altra metà sogna un futuro intriso di successo. Quella voglia di emergere che caratterizza i Paesi in via di sviluppo.
L’influenza della Cina
Oggi, secondo le stime governative, le attività che operano nel comparto tecnologico sono 14.000, cui si aggiungono 3.000 startup e altre 1.000 previste per il 2018. Per la Banca Mondiale si tratta di un dei paesi più dinamici tra le economie emergenti della regione asiatica. La vicinanza alla Cina e all’India ha fatto sì che la nazione subisse l’influenza di queste grandi potenze tecnologiche e digitali (benché l’India sia più povera la sua crescita è esponenziale soprattutto a livello Fintech). Della Cina, il Vietnam sta ereditando il sistema fiscale e amministrativo di Pechino, il sistema misto di socialismo e libero mercato e l’apertura progressiva agli investimenti esteri. Anche il Vietnam, come in passato aveva fatto la Cina, punta ad attrarre investimenti high tech e l’arrivo di tecnologie avanzate dai paesi occidentali.
Lo sviluppo dell’e-commerce
La vicinanza alla Cina ha influenzato il Paese a tal punto che la maggiore crescita si registra, infatti, nel settore e-commerce, che cresce rapidamente con un tasso del 37% annuo. Il settore, peraltro, deve molto alla crescente espansione di Alibaba che ha recentemente annunciato di voler investire oltre 15 miliardi di dollari in cinque anni per costruire una rete logistica globale. Il sud-est asiatico sta diventando, infatti, un nuovo campo di battaglia per le aziende e-commerce che sperano di afferrare un pezzo di quel mercato da 600 milioni di persone dove solo una frazione totale delle vendite al dettaglio sono attualmente condotte online.
Il ruolo del Governo
Il Governo, in più, si è fatto in quattro per supportare lo sviluppo economico e tecnologico del Paese. Nel 2013 il Ministro della Scienza e della Tecnologia ha annunciato il «Silicon Valley Ecosystem in Vietnam», un progetto da 38,5 milioni di dollari a partecipazione pubblica e privata che sta nascendo a 15 km dal centro di Ho Chi Minh City. Un grande parco tecnologico che vuole attrarre investitori esteri e multinazionali dell’high-tech, ma soprattutto creare centri di ricerca e programmi di accelerazione per le startup locali. Entro il 2020 il Governo vietnamita punta ad avere un milione di imprese efficaci. Per Adrian Tan, Direttore del Vietnam Innovative Startup Accelerator (VIISA), l’obiettivo rincorso dal governo servirà a incentivare il popolo vietnamita per cercare di creare un numero sempre maggiore di startup. Per molti, vietnamiti compresi, il Paese potrebbe diventare un’ottima destinazione per avviare imprese innovative, grazie a un mercato promettente e una popolazione in crescita. Questo perché le nuove imprese godono di aliquote agevolate per i primi anni di attività in merito alla Corporate Income Tax (imposta sui redditi d’impresa): 0% per i primi 4 anni (dal primo anno in utile) e 5% per i successivi 9 anni. E’ prevista la concessione di un’ulteriore riduzione del 50% della CIT dovuta per un periodo compreso tra i 4 e i 9 anni. Qualora l’impresa non abbia realizzato profitti nell’arco di 3 anni dall’avvio delle proprie attività operative, l’esenzione fiscale avrà inizio a decorrere dal quarto anno di funzionamento dell’impresa.
Tra le più importanti economie in 30 anni
Per Eddie Thai, co-fondatore con Binh Tran del fondo di Venture Capital 500 Startup Vietnam, la sua nazione, in 30 potrà entrare tra le 30 economie più importanti al mondo.
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