27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
potenzia capacità cognitive

Neurogoggles, gli occhiali che aumentano le capacità cerebrali

Gli occhiali fanno vedere una realtà distorta. In questo modo il cervello è costretto ad attivarsi per correggere l’imput ricevuto, stimolando aree specifiche del cervello che non verrebbero altrimenti attivate

PALERMO - Un paio di occhiali per potenziare alune performance cognitive del cervello. Vi sembra una stregoneria? Niente affatto, perché - a quanto pare - la tecnologia può tutto, o quasi. E il progetto è italiano, nato nel Sud Italia, in Sicilia, dalla mente di Massimiliano Olivieri, medico specialista in neurologia e professore di neurofisiologia all’Università di Palermo.

Gli occhiali che potenziano il cervello
Gli occhiali in questione si chiamano Neurogoggles, hanno lenti molto spesse e mostrano una realtà distorta, dando a chi li indossa la possibilità di attivare specifiche aree del cervello. In questo modo è possibile aiutare non solo chi ha subito un trauma, ma anche chi vuole potenziare la propria attività cerebrale per ottenere delle prestazioni più elevate mentre studia, lavora o crea un progetto.

L’impatto sociale
Massimiliano Olivieri non ha fatto tutto da solo: i Neurogoggles nascono dopo 15 anni di ricerche attuate da un team di neurologi, psicologi clinici, neurofisiologi e psicoterapeuti. Questi occhiali, infatti, svolgono anche una funzione terapeutica per chi è affetto da ictus, demenze senili, traumi cranici, ma anche patologie come il morbo di Alzheimer o Parkinson. Ed è proprio in questo campo che la startup trova la sua principale vocazione sociale, essendo l’unica in grado di fornire dei dispositivi indossabili per la riabilitazione cognitiva.

Come funzionano
Gli occhiali fanno vedere una realtà distorta. In questo modo il cervello è costretto ad attivarsi per correggere l’imput ricevuto, attivando aree specifiche del cervello che non verrebbero altrimenti attivate. Il paziente non ne è cosciente, è il suo cervello a reagire agli stimoli ricevuti, procedendo per tentativi ed errori. Gli oggetti visti sono leggermente spostati o a destra o a sinistra. Non si tratta di realtà virtuale o aumentata, ma solo di realtà distorta. Indossare gli occhiali dunque, porta involontariamente ad esercitare una zona del cervello. Il soggetto sarà costretto a calibrare la propria attenzione per raggiungere l’obiettivo.

La riabilitazione cognitiva
L’aspetto della riabilitazione si evince quando l’utente cerca di raggiungere l’oggetto, credendo erroneamente di vederlo davanti a sé. Dopo un certo numero di tentativi, il cervello correggerà il movimento dell’arto e raggiungerà l’oggetto. E’ l’esercizio continuo che porta il cervello a correggere ogni errore e ottenere il potenziamento di quella zona specifica.

Sul mercato
I Neurogoggles sono già in vendita presso i professionisti del settore sanitario al costo di 50 euro, non solo in Italia, ma anche all’estero e la startup Neuroteam ora punta al vero e proprio mercato werables con l’obiettivo di rendere gli occhiali sempre più accattivanti.