Selene, la scarpa tech che si illumina al buio
Grazie alla tecnologia Dreamlux viene realizzato sulla tomaia il ricamo con la fibra ottica che può essere acceso e spento in qualsiasi momento grazie a un interruttore. Ecco come la moda si sposa alla tecnologia
MILANO - Moda e tecnologia insieme. Di solito una tende ad escludere l’altra. E’ stato così almeno fino ad oggi, momento storico molto importante per l’economia dove le infiltrazioni del digitale e del tecnologico hanno praticamente pervaso qualsiasi settore. Anche quello del lusso e della moda che stanno, piano piano, eliminando il concetto che le due componenti non possano entrare in correlazione. Per gli stilisti che sono disposti a collaborare con gli esperti di tecnologia le tecniche di produzione digitale sono un’opportunità per sviluppare nuove forme estetiche e funzionali. Del resto un prodotto di alta moda può essere allo stesso tempo veramente utile e la tecnologia è sicuramente un modo per renderlo tale.
La scarpa che si illumina
Dopo vestiti e calzature stampate in 3D, un altro accessorio si affaccia al mercato, pronto per rivoluzionarlo. Si tratta di Selene, una décolleté nera che si illumina al buio. E’ la nuova scarpa firmata Loribu, un connubio tra moda, gusto, stile e tecnologia. Disegnata dallo stilista Graziano Cuccù, prende luce grazie alla presenza di fibre ottiche e luci al led ricamate sulla tomaia.
Una batteria di 50 ore
Con una batteria che dura la bellezza di 50 ore, la scarpa è realizzata totalmente a mano e ha un costo decisamente fuori dalla portata della massa: 3200 euro (senza considerare che può essere fatta solo su richiesta). Grazie alla tecnologia Dreamlux viene realizzato sulla tomaia il ricamo con la fibra ottica che può essere acceso e spento in qualsiasi momento grazie a un interruttore. I fili e la mini- batteria che rendono possibile l’illuminazione sono nascosti sotto la soletta. Siuramente un accessorio molto costoso e che non tutti ci possiamo permettere, ma che fa comunque capire come lusso e tecnologia stiano piano piano entrando in correlazione. E forse, un domani, potrebbero essere più alla portata di tutti.
Quando la tecnologia incontra la moda
Se facciamo un passo indietro sono tanti i capi di abbigliamento e le calzature realizzate in questi ultimi anni che hanno sancito il sodalizio tra moda e tecnologia. Pexels è, infatti, una camicia resistente alle macchie grazie ad alcune sostanze chimiche inserite all’interno del materiale con cui è realizzata. Si chiama Intimacy, invece, il vestito realizzato da un designer olandese che diventa trasparente se la persona che lo indossa si eccita, ha paura o se, comunque, si trova in una situazione di imbarazzo capace di aumentare il battito cardiaco. Recentemente i ricercatori della Stanford University hanno proposto un tessuto rivoluzionario ricavato dal polietilene (plastica) capace di mantenerci freschi nonostante le alte temperature. Gli scienziati sono partiti dall’assunto che il nostro corpo, al pari di tutti gli oggetti, emana calore sotto forma di raggi infrarossi. Questo calore non si disperde quando siamo vestiti. Perciò, unendo la nanotecnologia all’abbigliamento tradizionale, sono riusciti a trovare il sistema per consentire al calore di abbandonare il corpo anche da vestiti.