20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
stangata fiscale

Perchè Apple deve pagare 13 miliardi di euro all'Irlanda

L’esecutivo comunitario ha condannato la Apple al rimborso di tasse non versate per via di un accordo fiscale illegittimo con l’Irlanda pari a 13 miliardi di euro

Perchè Apple deve pagare 13 miliardi di euro all'Irlanda
Perchè Apple deve pagare 13 miliardi di euro all'Irlanda Foto: Shutterstock

SAN FRANCISCO - Il colosso informatico statunitense Apple dovrà rimborsare la cifra record di 13 miliardi di euro in imposte arretrate dopo la decisione che un accordo fiscale preferenziale con l'Irlanda era illegale. Lo ha stabilito la Commissione Europea che "ha concluso che l'Irlanda ha garantito benefici fiscali illeciti fino a 13 miliardi di euro ad Apple. Ciò è illegale secondo la normativa Ue sugli aiuti di stato, perchè ha consentito ad Apple di pagare meno tasse in modo sostanziale rispetto ad altre aziende. L'Irlanda dovrà ora recuperare l'aiuto di Stato illegale".

La stangata ad Apple
La Commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager ha affermato che il "trattamento selettivo" riservato ad Apple dall'Irlanda ha significato che l'azienda ha pagato le imposte sulla base di un'aliquota fiscale pari ad appena l'1% dei suoi utili in Europa nel 2003, con tale aliquota che è addirittura scesa allo 0,005% nel 2014. "Il trattamento fiscale in Irlanda ha consentito ad Apple di evitare la tassazione su quasi tutti gli utili generati dalla veidita di prodotti Apple nell'intero menrcato unico Ue». Bruxelles aveva lanciato un'indagine sugli accordi fiscali di Apple in Irlanda nel 2014, uno di una serie di casi antitrust che hanno preso di mira aziende Usa e che hanno irritato washington. Secondo le previsioni più accreditate sia Apple che l'Irlanda faranno ricorso contro la decisione Ue. Poche settimane fa il capo di Apple, Tim Cook, aveva auspicato di "ricevere un equo ascolto. Se non succederà - aveva anticipato - ovviamente faremo ricorso». Apple è presente in Irlanda a Cork sin dal 1980 e dà lavoro a circa 5 mila persone nel Paese, dove viene considerata un partner di prestigio e una preziosa fonte di posti di lavoro.

Effetti dannosi sull’Europa
Apple farà appello contro la decisione della Commissione europea che ha chiesto all'Irlanda di recuperare 13 miliardi di tasse dal colosso Usa. Sentenza, spiega il big di Cupertino, che avrà effetti negativi sugli investimenti e sui posti di lavoro in Europa. "Faremo appello e siamo fiduciosi che la decisione sarà ribaltata", si legge in una nota di Apple. Questa decisione, prosegue, "avrà un effetto profondo e dannoso sugli investimenti e sulla creazione di posti di lavoro in Europa». Apple "rispetta la legge e paga tutte le tasse dovute in tutti i paesi in cui opera" e la Commissione europea "ha cercato di riscrivere la storia di Apple in Europa, ignorando le leggi fiscali irlandesi e capovolgendo il sistema fiscale internazionale".

Una mossa fiscale senza precedenti
"La mossa della Commissione è senza precedenti e ha implicazioni serie e di vasta portata".
In una lettera alla comunità europea di Apple, il top manager ha scritto che la Commissione "sta di fatto proponendo di sostituire le leggi fiscali irlandesi con le leggi che la Commissione crede debbano esserci. Ciò darebbe un colpo devastante alla sovranità degli stati membri Ue sulle loro questioni fiscali e al principio di certezza della legge in Europa». Ricordando che sia Dublino sia Cupertino (dove ha sede Apple) faranno ricorso, e dicendosi "fiducioso" che la decisione verrà ribaltata, Cook aggiunge che il caso in questione "non ha tanto a che fare con Apple e il versamento delle imposte quanto quale governo deve raccogliere le imposte" stesse. Secondo Cook, "per le multinazionali, le tasse sono una cosa complessa, eppure un principio fondamentale è riconosciuto nel mondo: i profitti di un'azienda dovrebbero essere pagati nel Paese dove sono creati. Apple, l'Irlanda e gli Stati Uniti sono tutti d'accordo su questo principio".

Si perderanno posti di lavoro
L'a.d. si spinge oltre dicendo che quasi tutte le attività di ricerca e sviluppo avvengono nel caso di Apple in California, "quindi la grande maggioranza dei nostri profitti è tassata in Usa. Le aziende europee che fanno business in Usa sono tassate in base allo stesso principio. Ma ora la Commissione chiede di cambiare retroattivamente queste regole». Oltre a volere prendere di mira Apple - una cosa "ovvia", dice Cook - "l'effetto più profondo e dannoso" della decisione di Bruxelles "sarà sugli investimenti e sulla creazione di posti di lavoro in Europa». Il motivo? Sulla base della tesi della Commissione, "ogni azienda in Irlanda e in Europa improvvisamente rischia di essere soggetta a imposte in base a leggi che non sono mai esistite». Dicendo di promuovere da tempo una riforma tributaria internazionale in favore di "semplicità e chiarezza", Cook dichiara che "ogni nuova legge dovrebbe essere applicata in futuro e non retroattivamente".