23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
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La Camera approva la legge per la neutralità della Rete

La legge per la neutralità della rete nasce dalla necessità di garantire i consumatori da presenze sulla rete così forti da orientarne le scelte, andando persino a impattare «sulle garanzie dei diritti civili»

Approvata la legge per la neutralità della Rete
Approvata la legge per la neutralità della Rete Foto: Shutterstock

ROMA - La Camera ha detto si alla prima legge italiana che garantisce la neutralità della rete in tema di concorrenza e di mercato passando ora la palla al Senato per l’effettiva approvazione. Alla base della proposta di legge, che porta la firma di Giuseppe Stefano Quintanelli (Gruppo Misto), c’è la necessità - a fronte dello sviluppo esponenziale del web - di garantire i consumatori da presenze sulla rete così forti da orientarne le scelte, andando persino a impattare «sulle garanzie dei diritti civili».

Approvata la proposta di legge per la neutralità della rete
Di fatto la proposta di legge mette fine alle offerte commerciali ingannevoli, come alle limitazione relative all’uso e all’accesso dell’intera rete da parte del gestore delle piattaforme. L’obiettivo della legge è quello di lasciare che l’utente sia libero di effettuare le proprie scelte senza che lo stesso possa in qualche modo essere condizionato, alterando così relazioni politiche, sociali ed economiche. Entrando nel dettaglio, l’articolo 2 della proposta di legge dice che «un servizio fornito da un operatore che consente l'accesso a una porzione o a un sottoinsieme di servizi della rete internet non può essere qualificato nell'offerta commerciale al pubblico, né direttamente né indirettamente, descrivendo il medesimo come servizio di accesso alla rete internet o con denominazioni idonee a far ritenere che il servizio garantisce l'accesso alla rete internet. La relativa documentazione commerciale deve indicare chiaramente che il servizio in questione non è un servizio di accesso alla rete internet, ma solo a un sotto insieme dei servizi e siti internet, indicando, con ogni grado di precisione tecnicamente possibile, le limitazioni poste al servizio rispetto a un servizio che offra accesso illimitato alla rete internet». Di fatto l’articolo impedisce di dire agli utenti che «Internet» è qualcosa che comprende solo alcuni servizi.

Disinstallare le app di default
La legge, inoltre, pone l’attenzione sul principio del libero accesso al software, contenuti e servizi. «Gli utenti hanno il diritto di reperire on line in formato idoneo alla piattaforma tecnologica desiderata e di utilizzare a condizioni eque e non discriminatorie software, proprietario od open source, contenuti e servizi legali di loro scelta. Gli utenti hanno il diritto, indipendentemente dalla piattaforma tecnologica utilizzata, di reperire contenuti e servizi dal fornitore di propria scelta alle condizioni, con le modalità e nei termini liberamente definiti da ciascun fornitore. Gli utenti hanno il diritto di disinstallare software e di rimuovere contenuti non di loro interesse dai propri dispositivi». E questo significa svincolare i sistemi operativi delle piattaforme di applicazioni vendute nei negozi Apple, Google, Microsoft. Con questa legge, infatti, l’utente avrà diritto a installare qualsiasi app e disinstallare anche quelle fornire di default dagli over the top. Due cose che ora non sono possibili. «Aumentare le possibilità di scelta su internet per tutti i cittadini, assicurare che chi controlla la risorsa non possa influenzare le scelte dei consumatori, determinando in questo modo non solo una distorsione delle concorrenza ma facendo emergere anche questioni di diritti civili - ha detto Quintanelli -. E’ questo il senso della proposta di legge».

Italia all’avanguardia
In merito all’approvazione delle proposta di legge è intervenuta anche la Fieg, Federazione Italiana editori Giornali: «L’iniziativa - ha detto la Fieg in una nota - va nella direzione giusta di impedire la creazione di sistemi chiusi (i cosiddetti «walled gardens») in cui è deciso a monte quali contenuti veicolare e a quali di essi dare priorità, nonché di garantire concorrenza e innovazione a beneficio di tutti gli attori della filiera Internet, ponendo il nostro Paese all’avanguardia nel panorama internazionale».