18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
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Le startup con più investimenti di Venture Capital

Un rapporto di Martin Prosperity evidenzia quali siano i settori americani che attraggono più capitali di rischio. Ai primi posti i software e le biotecnologie

NEW YORK - Sono le startup che si occupano di software a ricevere i maggiori investimenti di venture capital: il 36% di tutti gli investimenti effettuati. Il dato emerge dal recente rapporto di Martin Prosperity che evidenzia la situazione degli investimenti negli Stati Uniti, soprattutto su come i capitali di rischio sono distribuiti a livello geografico all'interno degli Stati membri. Un territorio un po’ lontano dal nostro e dalla nostra realtà, ma su cui vale la pena riflettere, soprattutto in un’ottica secondo cui il mercato americano influenza in larga misura anche quello europeo e, non ultimo, quello italiano.

Gli investimenti di venture capital negli Stati Uniti
Del resto, gli investimenti effettuati negli Stati Uniti negli ultimi anni hanno portato a successi considerevoli e alla costituzione di colossi come Intel, Google e Twitter. Le prime industrie americane, di fatto, hanno ricevuto finanziamenti di venture capital pari al 76,3% di tutti gli investimenti effettuati a livello nazionale, per un ammontare di 25 miliardi di dollari. Quanto ai settori sono le imprese di software ad attrarre maggiori capitali, quasi 12 miliardi di euro solo nell’anno appena trascorso. Le biotecnologie sono al secondo posto con il 17,3% a fronte di 5,7 miliardi di venture capital percepiti, mentre media e intrattenimento completano i primi tre posti della classifica con il 9,5% pari a 3,2 miliardi di dollari. Medical device e attrezzature mediche si trovano al quarto posto con 2,3 miliardi di dollari investiti. I servizi di informazione tecnologica al quinto posto con 2 miliardi di investimenti. Sono questi, dunque, i settori in America che attraggono maggior capitali di rischio, quando si parla di ecosistema innovativo.

Gli investimenti in Italia
Negli ultimi anni gli investimenti in startup si stanno concentrando sui settori più innovativi e performanti del mercato. Nel 2015, per esempio, il 74% dei fondi complessivi è stato rivolto verso startup operanti nel settore del digitale, in particolare dei big data, del fintech e del cleantech, tutti mercati importanti per lo sviluppo tecnologico dell’Italia e fondamentali per affermarci a livello internazionale. C’è un altro settore che si sta affacciando al panorama internazionale e offre ottime opportunità ad investitori e imprenditori in quanto ancora molto aperto all’innovazione «disruptive»: il food. Infatti, l’ammontare degli investimenti fatti dai fondi di venture capital nel foodtech è già in piena espansione con 5,7 miliardi di dollari investiti nel corso del solo 2015 e una crescita annua del +152% rispetto al 2014 (fonte: CB Insights, 2016). Recentemente a Roma è stato presentato Startupbootcamp FoodTech, il primo programma di accelerazione globale e indipendente nel settore foodtech che ha LVenture Group tra i partner. Il foodtech è destinato a diventare rapidamente uno dei mercati più caldi per gli investitori e, vista l’eccellenza della produzione italiana in ambito agroalimentare, ci si aspetta un trend molto positivo nel nostro paese.