Fitness tracker sotto accusa: non sono abbastanza affidabili
Recenti studi e analisi avrebbero confermato l'inaffidabilità dei fitness tracker, ossia quei braccialetti tech in grado di monitorare battito cardiaco e misurare le calorie. Non sarebbero così attinenti alla realtà

NEW YORK - Contano i nostri passi, le calorie che consumiamo e monitorano il nostro sforzo fisico durante le sedute di allenamento in palestra oppure mentre facciamo jogging. Sono i «fitness tracker» di cui peraltro noi italiani andiamo particolarmente «ghiotti». Ma siamo sicuri che quegli algoritmi rappresentino davvero la realtà e che i numeri indicati sul display non siano falsati?
Wearables fitness inaffidabili
Il sospetto dell’inaffidabilità di questi dispositivi ha portato addirittura a una class action contro Fitbit, uno dei tracker più famosi, proprio con l’accusa di scarsa aderenza alla realtà delle misurazioni. Sotto i riflettori, in particolare, è la tecnologia PurePulse che viene utilizzata proprio per misurare le pulsazioni. L'accusa è che la compagnia abbia ingannato i consumatori sull'affidabilità del dispositivo, con potenziali conseguenze mediche. E come se non bastasse ci si mettono anche i dati dello studio del California State Polytechnic University. Secondo i campionamenti fatti su 43 sportivi che hanno indossato la fascia durante gli allenamenti, è stato rilevato un gap fino a 20 battiti al minuto nella misurazione delle pulsazioni rispetto a strumenti professionali. Dal canto suo l’azienda si è giustificata dicendo che l’errore poteva esser stato causato dal monitoraggio di sforzi rilevanti e troppo continuativi.
Anche il conteggio delle calorie sarebbe inaffidabile
Ma il numero delle pulsazioni errato non sarebbe l’unico problema ed esser stato riscontrato in questi bracciali tech. Secondo una recente ricerca della Medicine & Science in Sports & Exercise anche il conteggio delle calorie consumate durante lo sforzo fisico non sarebbe così attinente alla realtà. I risultati sono contestati però dalla FitBit. "Ci difendiamo strenuamente contro queste affermazioni - spiega la compagnia californiana -, resisteremo ad ogni tentativo di far leva su tattiche che confondono i consumatori o false affermazioni di evidenze scientifiche». Del resto quello delle fitness app è un mercato considerevole: le app dedicate a questo tema, solo in inglese, sono 165mila. Pensate quindi al business che ruota intorno a questo settore: senza contare tutte quelle applicazioni che - avendo riscontri sanitari - trasformano smartphone e wearables tech in veri e propri dispositivi medici.