17 agosto 2025
Aggiornato 16:00
strage san bernardino

Bill Gates si allea con Fbi e contro Silicon Valley: Apple sblocchi iPhone

L'opinione di Gates è in totale disaccordo con il numero uno di Apple Tim Cook, secondo cui le richieste del Governo equivalgono a chiedere "una porta d'accesso secondaria" alle informazioni

NEW YORK - La disputa tra Apple e Fbi in merito alla strage di San Bernardino sta assumendo connotati sempre più internazionali. Bill Gates rompe con la Silicon Valley e nello scontro tra Apple e l'Fbi, che ha tenuto banco sui giornali di tutto il mondo negli ultimi giorni, si schiera con il Governo americano.

Il contenzioso tra Apple e Fbi
Nel contenzioso in cui l'Fbi chiede ad Apple di sbloccare l'iPhone dell'autore della strage di San Bernardino dello scorso dicembre, e il colosso di Cupertino si rifiuta di collaborare per evitare "un pericoloso precedente", il fondatore di Microsoft ha scelto di stare con l'Fbi. Le società tecnologiche, ha spiegato Gates, dovrebbero essere obbligate a collaborare con le autorità quando si tratta di indagini legate al terrorismo. "Questo è un caso specifico in cui il Governo sta chiedendo accesso a informazioni, non chiedono una cosa generica, ma una molto mirata", ha detto in un'intervista al Financial Times.

Tim Cook contro l’Fbi
L'opinione di Gates è in totale disaccordo con il numero uno di Apple Tim Cook, secondo cui le richieste del Governo equivalgono a chiedere "una porta d'accesso secondaria" alle informazioni. Secondo Gates, la richiesta dell'Fbi "non è diversa da quando vengono chiesti i tabulati alle compagnie telefoniche o gli estratti conti alle banche", ha detto Gates, la cui voce è isolata all'interno dell'industria tecnologica. Solo per fare degli esempi, con Cupertino si sono schierati il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, il numero uno di Twitter Jack Dorsey e Sundar Pichai, a capo di Google. Persino l'amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, non ha preso posizione pubblicamente sulla vicenda, ma un portavoce della società ha diffuso una nota della Reform Government Surveillance, organizzazione di cui fa parte il Ceo, contro le richieste dell'Fbi.