25 marzo 2025
Aggiornato 00:00
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Kinvolved, l'app che scopre gli studenti quando «marinano» la scuola

I dati sui ritardi, le assenze, i lavori svolti durante l'anno scolastico e l'esito delle verifiche vengono monitorati dall'app che successivamente manda il resoconto alla famiglia

NEW YORK - Quando la tecnologia aiuta e mette nei guai contemporaneamente. E’ ciò che potrebbe fare Kinvolved, l’applicazione in grado di scoprire se gli studenti stanno marinando la scuola e avvertire quindi insegnanti e genitori con pochi clic sul proprio smartphone.

Come funziona Kinvolved
Studenti amanti delle scorribande fuori porta - o sarebbe meglio dire fuori aula - fate occhio a questa nuova applicazione che potrebbe mettervi seriamente nei guai. L’app Kinvolved è stata creata proprio da un’ex insegnante americana, Miriam Altman, e monitora costantemente la frequenza scolastica degli studenti, dando così una mano anche ai genitori. In sostanza, l’app viene installata sullo smartphone degli insegnanti che lo desiderano e collegata ai profili personali degli studenti creati ad hoc dall’applicazione stessa. In questo modo il sistema è in grado, attraverso dei dati statistici, di monitorare l’andamento scolastico di ogni alunno, quindi non solo quando «marina» la scuola, ma anche i suoi ritardi, le attività che svolge e i risultati ottenuti. In concomitanza, il sistema avvisa i genitori, che possono essere, altresì, informati sull’esito degli esami o delle verifiche. Un ottimo sistema per insegnanti e genitori distratti: sicuramente un incubo per gli studenti che si vedono così «violata» la loro privacy.

Le statistiche
Al momento Kinvolved è utilizzata in un centinaio di scuole negli Stati Uniti, molte a New York e più precisamente nei quartieri come Harlem dove le percentuali di dispersione scolastica sono molto alte. In questo caso l’applicazione funge da deterrente per gli alunni e aiuta gli insegnanti ad avere una percezione più omogenea di chi frequenta gli istituti scolastici. Da quando la startup di Miriam Altman e della sua socia Alexandra Meis ha ottenuto i suoi primi finanziamenti (nel 2013), sono stati oltre 500mila i messaggi inviati anche i lingue diverse. Il 90% degli insegnanti che usa Kinvolved dichiara che l’app contribuisce a migliorare la comunicazione in classe, il 76% dice anche che l’approccio con i genitori risulta favorito, il 73% che l’app interviene direttamente sul comportamento dello studente, invogliandolo a impegnarsi di più nello studio. Il metodo di Kinvolved è appoggiato anche da alcuni psicologi: in questo caso la tecnologia diventa il mezzo che facilita l’interazione tra studenti, genitori e insegnanti, contribuendo, inoltre, a rendere più sinergica la comunicazione anche in casa dove i figli si possono sentire più compresi e meno abbandonati a loro stessi. I dati sensibili raccolti da Kinvolved, inoltre, rientrano nell’ambito dello «Student Privacy Pledge», un vademecum per una corretta raccolta e utilizzazione dei dati esclusivamente a scopo educativo.