29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
feedback migliori

Neuropsicologia, test cognitivi durante la rimozione del tumore

In alcuni tumori cerebrali, maggiore sarà l'asportazione migliore sarà la prognosi. La nuova tecnica per la segnalazione precoce di eventuali deficit

ROMA - Test e domande per verificare le funzionalità del cervello mentre il chirurgo sta asportando un tumore. Un gruppo di lavoro dell'IRCCS Medea di San Vito al Tagliamento e dell'Unità di Neurochirurgia dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Udine ha analizzato in tempo reale alcune funzioni cognitive durante gli interventi di rimozione chirurgica di tumori al cervello. Lo studio "Brain mapping: a novel intraoperative neuropsychological approach" è stato appena pubblicato sulla rivista Journal of Neurosurgery.

Stimolazione cervello durante l’operazione
In alcuni tumori cerebrali, maggiore sarà l'asportazione migliore sarà la prognosi. Si tratta dei cosiddetti gliomi a basso grado, che generalmente infiltrano aree cerebrali funzionalmente importanti. Lo standard, finora, è stato di testare la funzionalità cognitiva solamente mediante l'uso di una stimolazione elettrica della corteccia e della sostanza bianca (Direct Electrical Stimulation). Questa tecnica però presentava dei limiti, in quanto nel post-operatorio si osservavano spesso decrementi cognitivi. Il team, costituito da neurochirurghi, neuropsicologi e ricercatori delle due strutture friulane (Miran Skrap, Dario Marin, Tamara Ius, Franco Fabbro e Barbara Tomasino), ha quindi sviluppato una nuova metodica, la real-time neuropsychological testing, basata sulla rotazione continua di una vasta gamma di test cognitivi in tempo reale, da eseguire durante la rimozione del tumore, in modo da fornire al chirurgo un migliore feedback sullo status cognitivo del paziente. La tecnica consente la segnalazione precoce di eventuali deficit, cosicché il chirurgo può fare delle scelte strategiche per ridurre il rischio di problemi cognitivi postoperatori.

Test cognitivi
La neuropsicologia in real-time è stata applicata a 92 pazienti operati in awake surgery, cioè a pazienti tenuti svegli e collaboranti durante l'intervento. Durante la resezione chirurgica, il neuropsicologo somministrava loro una serie di test cognitivi a rotazione. Non appena il paziente presentava un decremento, il neurochirurgo veniva immediatamente informato e adottava la sua strategia chirurgica. Questo feedback molto articolato e immediato ha consentito di registrare in tempo reale i punteggi di accuratezza nelle prestazioni cognitive per diverse abilità, a cominciare da quelle inerenti al linguaggio. Anche sotto il profilo chirurgico, chiariscono i ricercatori, questo tipo di metodica intraoperatoria - abbinata alla tecnologia più moderna - ha consentito di ottenere risultati migliori, permettendo una resezione tumorale media del 95%.