24 aprile 2024
Aggiornato 14:30
internet

Google, droni a energia solare per la connessione a banda «larghissima»

Google si servirebbe, tra le altre tecnologie, anche di droni dall'apertura alare di 50 metri dotati di pannelli a energia solare. Il progetto consentirebbe l’accesso a un nuovo spettro di frequenza, risorsa necessaria a causa del sovraffollamento della banda dedicata alle comunicazioni su rete mobile

NEW MEXICO - Una connessione internet che supererà di quaranta volte quella attuale di 4G e a renderla reale ci penseranno i droni. Non dei droni normali, ma di ultima generazione, dotati di pannelli alimentati a energia solare. E’ questa l’ultima «pensata» di Google.

I droni per la connessione a internet
Il mondo dei droni è in costante crescita e il loro utilizzo sta diventando sempre più polifunzionale. Secondo le indiscrezioni lanciate sul quotidiano The Guardian il progetto di Google sarebbe in fase di sperimentazione al cosmodromo «Spaceport America» in New Mexico e si chiamerebbe «SkyBender». La sperimentazione, nel dettaglio, includerebbe un velivolo opzionalmente pilotato chiamato Centauro - a guida sia manuale sia autonoma - oltre che di droni di Google Titan, una divisione della compagnia formata dopo l’acquisizione della startup «Titan Aerospace» nel 2014. Proprio questa startup costruisce droni a energia solare dall’apertura alare fino a 50 metri. Google starebbe, infatti, sperimentando trasmissioni radio a onde millimetriche, una tecnologia che sfrutta uno spettro di frequenze diverso da quello usato attualmente dai cellulari e sovraffollato.

Il progetto Skybender
Il ricorso ai droni per la distribuzione del segnale impone, peraltro, a Google di concentrarsi su una nuova tecnologia chiamata «phased array», funzionale alla disposizione di antenne il cui compito è quello di rafforzare il segnale nella direzione voluta. Il progetto, però, presenta già le sue criticità, in particolare per ciò che concerne l’elevato consumo di energia che richiede l’uso delle onde millimetriche. Quanto ai punti forti è facile dirlo: Skybender consentirebbe l’accesso a un nuovo spettro di frequenza, risorsa necessaria a causa del sovraffollamento della banda dedicata alle comunicazioni su rete mobile.