19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
eco-illuminazione

SALt, la lampada «eco» che funziona con acqua e sale

Le funzioni di questa lampa eco-sostenibile non si esauriscono nella sola illuminazione degli ambienti. In caso di emergenza, infatti, la lampada servirà anche per ricaricare lo smartphone, basta collegare il cavo USB

MANILA - Acqua, sale e luce fu. Magia? No. E’ la nuova tecnologia di eco-illuminazione - un vero e proprio movimento sociale - che porterà la luce anche nei paesi del terzo mondo ancora molto lontani dal concetto di illuminazione h24. Si chiama SALt ed è la prima lampada di sale al mondo che funziona senza elettricità e usando la comune acqua del rubinetto e del banale sale da cucina, ingredienti che - di fatto - sono raggiungibili da tutti. L’idea nasce da tre inventori Aisa Mijeno, Raphael Mijeno e Joffrey Frias - filippini - e l’obiettivo è quello di riuscire a portare la luce a quel miliardo di persone che ancora oggi nel mondo vivono senza accesso all’elettricità.

Come funziona SALt
Il funzionamento delle SALt lamp si basa su dei piccoli led e una cella galvanica in cui la soluzione elettrolita è costituita esclusivamente da acqua salata, all’interno della quale sono posizionati i due elettrodi. Con  un solo bicchiere d’acqua e due cucchiaini di sale la lampada può dare luce per otto ore. Secondo gli ideatori, utilizzando la lampada di sale per otto ore al giorno tutti i giorni, con una corretta manutenzione, durerà per più di 6 mesi, a dispetto delle lampade a pile, cherosene o delle candele che esauriscono subito.

SALt ricarica lo smartphone
Le funzioni di questa lampa eco-sostenibile però non si esauriscono nella sola illuminazione degli ambienti. In caso di emergenza, infatti, la lampada servirà anche per ricaricare lo smartphone, basta collegare il cavo USB. Per chi vive nei pressi dell’oceano, inoltre, sarà una pacchia perché SALt funziona benissimo anche con un bicchiere di acqua di mare.

Un movimento sociale
L’idea di SALt è nata dopo che gli ideatori hanno trascorso del tempo con le tribù native delle Filippine. Nello Stato esistono, infatti, oltre 7mila isole, la maggior parte delle quali non hanno anccora accesso all’elettricità. L’obiettivo primario di Aisa e Raphael è proprio quello di realizzare progetti di sostenibilità ambientale e sociale a basso costo nei paesi in via di sviluppo. L’idea è quella di distribuire le prime lampade attraverso la collaborazione con organizzazioni no profit alle comunità rurali senza energia elettrica delle Filippine.