Americani, cinesi e russi insieme nell'universo
Il capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato un quadro di crescente cooperazione tra Mosca e Pechino, anche nel settore dell'industria spaziale. Intanto, un accordo con la Nasa e Google lancia Google nel cosmo
MOSCA - I cosmonauti russi potrebbero in futuro partire dalla stazione spaziale cinese Tiangdong-1, mentre i "taikonauti", gli astronauti cinesi, potrebbero visitare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), secondo Oleg Ostapenko, il capo della agenzia spaziale russa Roscosmos. «E' possibile, nel quadro di una crescente cooperazione» ha spiegato.
RUSSIA E CINA ALLEATE NELL'INDUSTRIA SPAZIALE - La Russia potrebbe inoltre acquistare componenti spaziali da aziende cinesi, dopo che saranno stati accuratamente testati. «Stiamo discutendo la questione con la Cina, ma solo un test mostrerà se soddisfano le nostre esigenze», ha detto Ostapenko a margine dello Airshow China 2014. I componenti elettronici di fabbricazione cinese non sono mai stati utilizzati nell'industria spaziale russa prima d'ora, ma la questione è in esame. Il vice primo ministro russo incaricato di spazio e difesa Dmitry Rogozin ha detto a metà di settembre che la Russia sinora ha usato comprare i componenti elettronici per le navicelle, invece di produrli. Ma ora il Paese deve ridurre la dipendenza dall'Ovest anche in questo settore.
GOOGLE-NASA ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO - Non è finita qui: ad esplorare lo spazio, a quanto sembra, arriverà presto anche Google, che ha raggiunto un accordo con la NASA per avere in gestione parte di Moffett Field, uno dei suoi aeroporti storici a due passi dalla Silicon Valley. Nella stessa struttura, peraltro, Larry Page e Sergey Brin già «parcheggiavano» una flotta di jet e con la NASA Google avevano già sottoscritto un accordo a lungo termine per la costruzione di un campus di uffici su 42 acri in un aerea limitrofa.
Grazie a quest'ultimo accordo di 1,2 miliardi di dollari, Google metterà piede a lungo termine nel sito e restaurerà lo storico Hangar One ed altri due hangar del complesso: per Mountain View si tratterà di una spesa superiore ai 200 milioni di dollari, con i quali ha intenzione di creare anche un centro educativo e di assumersi le responsabilità di gestione della storica base aerea. Hangar One, infatti, è stato costruito nel 1931 per ospitare velivoli della Marina degli Stati Uniti, ma nel 2003 è stato chiuso dopo che alcuni test avevano individuato materiali chimici tossici fuoriusciti dai pannelli di copertura: quest'ultima è stata completamente rimossa lasciando uno scheletro di acciaio come ricordo della struttura, ma ora sarà rimessa a nuovo senza che ci siano più rischi di avvelenamento per chi si rechi in zona.
Principalmente, poi, Google intende utilizzare gli spazi degli hangar per condurre ricerca in campo aerospaziale, nell'aviazione, nella robotica ed in altre tecnologie emergenti: particolarmente interessante da questo punto di vista il fatto che si troverà lavorare a stretto contatto con la sua sussidiaria Planetary Ventures che ha raggiunto un altro sostanzioso accordo con la NASA in base alla quale affitta per i prossimi 60 anni per 1,16 miliardi di dollari circa mille acri di terra nello stesso sito.