29 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Primo studio USA condotto con satellite su Antartico

La popolazione dei pinguini Imperatore è doppia rispetto alle stime

I pinguini imperatore sono chiaramente visibili sul ghiaccio con il loro piumaggio bianco e nero. Le colonie di questa specie il cui peso varia dai 20 ai 40 chili e che misurano in media un metro e mezzo, risaltano con chiarezza sulle immagini scattate da un satellite

WASHINGTON - La popolazione di pinguini imperatore nell'Antartico è quasi due volte più numerosa delle stime: lo rivelano le immagini satellitari utilizzate da un pool di ricercatori in uno studio pubblicato oggi negli Stati Uniti. «Siamo felici di poter situare e identificare un così grande numero di pinguini imperatore, 595.000, pari a quasi il doppio delle precedenti stime comprese fra 270.000 e 350.000» unità, sottolinea Peter Fretwell, geografo del British Antarctic Survey (Bas), principale autore dello studio. «E' il primo censimento così esteso di queste popolazioni di pinguini compiuto tramite l'osservazione satellitare», aggiunge.

44 COLONIE LUNGO LE COSTE DELL'ANTARTICO - I pinguini imperatore sono chiaramente visibili sul ghiaccio con il loro piumaggio bianco e nero. Le colonie di questa specie, che è il più grande degli uccelli appartenenti alla famiglia dei pinguini, il cui peso varia dai 20 ai 40 chili e che misurano in media un metro e mezzo, risaltano con chiarezza sulle immagini scattate da un satellite ad altissima definizione, spiegano i ricercatori. Questi ultimi ne hanno così potuto analizzare in dettaglio 44 colonie lungo le coste ghiacciate dell'Antartico: di sette se ne ignorava l'esistenza.
«I metodi che abbiamo utilizzato rappresentano un enorme passo in avanti per l'ecologia dell'Antartico nella misura in cui possiamo effettuare delle ricerche puntuali, in totale sicurezza e con un bassissimo impatto ambientale, procedendo ad una stima precisa dell'intera popolazione di pinguini imperatore», sottolinea Michelle LaRue, dell'Università del Minnesota, principale co-autore dello studio finanziato dalla Fondazione nazionale americana delle scienze. I pinguini imperatore si riproducono in zone molto difficili da studiare poichè spesso inaccessibili e dove la colonnina di mercurio può scendere fino a -50°C.