27 agosto 2025
Aggiornato 19:30
Giornata mondiale contro la cyber-censura

Reporter Senza Frontiere pubblica l'elenco dei «nemici di internet»

Il 2011 resterà un anno di violenza senza precedenti nei confronti dei cyber cittadini. In 5 sono stati uccisi mentre gli arresti sono stati ben 200, includendo i blogger, con un aumento del 30% rispetto all'anno precedente

PARIGI - In occasione della Giornata mondiale contro la cyber-censura, il 12 Marzo, Reporters Senza Frontiere pubblica un nuovo elenco dei «Nemici di Internet» e dei paesi «sotto sorveglianza».
Il 2011 «resterà un anno di violenza senza precedenti nei confronti dei cyber cittadini. In 5 sono stati uccisi mentre gli arresti sono stati ben 200, includendo i blogger, con un aumento del 30% rispetto all'anno precedente. Un bilancio record che rischia di divenire ancor più pesante tenuto conto anche della cieca violenza adoperata dalle autorità siriane. A oggi, sono 120 i cyber dissidenti ancora in prigione», si legge nell'ultimo rapporto.
In occasione della Giornata mondiale contro la cybercensura RSF «vuole rendere omaggio a questi semplici cittadini che in alcuni casi rischiano la propria vita o la propria libertà per diffondere informazioni e far sì che gli atti di repressione non avvengano «a porte chiuse» bensì vengano denunciati.

India e Kazakistan entrano nell'elenco dei paesi «sotto sorveglianza». Dopo gli attentati di Bombay del 2008, le autorità indiane hanno rafforzato la sorveglianza su internet e di fatto, la politica di sicurezza nazionale della più grande democrazia del mondo indebolisce la libertà d'espressione in rete e la protezione dei dati personali degli internauti. Il Kazakistan, il regime ha bloccato alcuni siti internet, interrotto le comunicazioni intorno alla regione di Janaozen nel momento delle proteste e imposto nuove regole liberticide per la rete.
Venezuela e Libia escono dalla lista dei paesi sotto controllo. Thailandia e Birmania sono vicine a diventare Nemici di Internet. Altri paesi sono oggetto di inquietudine, come ad esempio il Pakistan, l'Azerbaijan, il Marocco e il Tadjikistan.