24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Preoccupato per lo stato di salute del figlio

Il padre di Steve Jobs: «Voglio incontrare mio figlio»

L'uomo che lo abbandonò da piccolo oggi gli chiede perdono: «Non voglio i suoi soldi». Bonus di un milione di azioni al nuovo ad Tim Cook. Aviva: «L'impatto dell'addio di Jobs sarà lieve»

NEW YORK - Il padre che abbandonò da bambino Steve Jobs vorrebbe incontrare il genio della Apple prima che «sia troppo tardi». Lo ha confidato in esclusiva al tabloid The Sun lo stesso John Jandali, che oggi ha 80 anni, preoccupato dopo l'annuncio delle dimissioni di Jobs dalla guida del colosso informatico a causa del tumore che lo sta prosciugando.
Il fatto è che i due uomini non hanno rapporti: «Vivo nella speranza che prima che sia troppo tardi mi cercherà. Anche solo per bere un caffè, farebbe di me un uomo molto felice», ha dichiarato l'ottantenne vice-presidente di un casinò a Reno, in Nevada.

Steve Jobs, 56 anni, è nato nel febbraio 1955 a San Francisco dai genitori biologici John, al tempo studente di origini siriane, e Joanne Schieble, compagna di studi laureata. La coppia era giovane e non sposata e il bimbo fu adottato da Paul e Clara Jobs.
Oggi John spera che il figlio un giorno lo perdoni per averlo abbandonato e gli permetta di fare parte della sua vita: «Se potessi tornare indietro cambierei molte cose. E a maggior ragione negli ultimi anni dopo avere saputo che mio figlio è gravemente malato - ha affermato l'uomo - può suonare strano, ma non sono preparato, neanche se uno dei due fosse sul letto di morte, ad alzare la cornetta per telefonargli». Il padre biologico vorrebbe che fosse Steve a farlo, perchè il suo «orgoglio siriano» non vuole assolutamente che il figlio pensi che John è interessato alla sua fortuna: «Ho i miei soldi. Ciò che non ho è mio figlio...», ha detto l'uomo, dispiaciuto per il fatto che l'ex ad di Apple abbia mantenuto i contatti con la sorella, Mona, 54 anni (che pure non ha rapporti con il padre), e con la madre Joanne.

John ha scoperto solo cinque anni fa che suo figlio era uno degli uomini più ricchi del mondo. Ha raccontato di non avere potuto impedire l'adozione, perchè il padre della compagna non voleva che si sposassero e lei se ne andò a partorire a San Francisco senza dirgli nulla. Il padre poi morì e loro poterono sposarsi ed ebbero Mona. Ma il matrimonio non durò e oggi John vive in Nevada con la terza moglie: «Vorrei non essere stato l'uomo egoista che sono stato per permettere a entrambi i miei figli di girarmi le spalle e prego perchè non sia troppo tardi per dire a Steve cosa provo», ha concluso con un appello disperato.

Bonus di un milione di azioni al nuovo ad Tim Cook - Il nuovo amministratore delegato di Apple, Tim Cook, che ha preso il posto del dimissionario Steve Jobs, ha ricevuto un bonus di un milione di azioni della società di Cupertino, per un controvalore di 383 milioni di dollari sulla base del corso attuale del titolo. E' quanto sin desume da una comunicazione obbligatoria resa alla Sec, l'organo di controllo della borsa Usa. Secondo fonti del gruppo, il bonus del Chief Executive Officer è vincolato (50% al 2016 e l'altro 50% al 2021) alla permanenza dello stesso Cook alla guida dell'azienda.

Aviva: «L'impatto dell'addio di Jobs sarà lieve» - L'abbandono della carica di Ceo della Apple da parte di Steve Jobs, avrà un impatto sul bisiness generale nel breve termine «di scarsa entità» perché l'azienda di Cupertino «è gestita molto bene e la transizione dovrebbe avvenire in modo fluido». E' il parere di Simon Clements, di Aviva Investors Global Equity Fund.
«I lanci dei nuovi prodotti della Apple - spiega il manager di Aviva - sono ben programmati per i prossimi 18-24 mesi, quindi per tutto questo periodo le vendite non saranno impattate in nessun modo dall'annuncio delle dimissioni di Jobs. Il vantaggio competitivo di Apple è saldo ed è assicurato dal fatto che possiede il migliore sistema operativo sul mercato capace di trainare la domanda di iPhones e iPads distribuiti attraverso strutture come gli App store».
«Le aree in cui si sentiranno maggiormente la mancanza della visione e dell'influenza di Steve Jobs nel lungo periodo - aggiunge - sono lo sviluppo prodotto e la strategia. Non c'è dubbio che Jobs sia insostituibile, ma la sua mancanza non verrà sentita prima di qualche anno. Nel periodo in cui Jobs manterrà il ruolo di presidente, continuerà a influenzare aree come la strategia di prodotto».