25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Scienza. Biotecnologie

A Potenza lo stato dell’arte della ricerca agrobiotech in Basilicata

Al via la fase finale della sperimentazione clinica di un nuovo test anti-epatite B

Si terrà a Potenza, il prossimo 27 ottobre, il convegno sul tema «Ricerca, innovazione, sviluppo nelle biotecnologie agro-alimentari», organizzato nell’ambito delle attività del Corso di Dottorato di Ricerca in Biologia e Biotecnologie dell'Università degli Studi della Basilicata, in collaborazione con la Metapontum Agrobios. L’iniziativa ha l’obiettivo di definire lo stato dell’arte della ricerca di base ed applicata nel settore delle agro-biotecnologie in Basilicata e in Italia Meridionale. Sarà inoltre l’occasione per fare il punto sui problemi di maggiore attualità nel campo delle biotecnologie applicate all'agricoltura e alla produzione e trasformazione di alimenti.

Al via la fase finale della sperimentazione clinica di un nuovo test anti-epatite B
L’azienda biotech californiana Dynavax Technologies ha avviato lo studio di Fase III di Heplisav, un nuovo vaccino anti-epatite B. Lo studio, che coinvolge 600 pazienti affetti da nefropatia cronica, confronterà l’efficacia delle 3 dosi ora necessarie con il nuovo vaccino rispetto alle 8 dosi necessarie per l’immunizzazione mediante Engerix-B, attualmente in commercio. Heplisav è infatti disegnato per proteggere dall’epatite B con un numero inferiore di dosi, e quindi di inoculazioni, rispetto ai vaccini ad oggi disponibili. Dynavax Technologies sta pianificando un secondo trial di Fase III per il 2010.

Cellule ombelicali riprogrammate in cellule staminali embrionali
Un team internazionale, composto da ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla (California) e del Center for Regenerative Medicine di Barcellona (Spagna), ha riprogrammato alcune cellule provenienti da sangue di cordone ombelicale in cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), esprimenti quindi le funzioni delle cellule staminali embrionali. Il metodo, pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell di ottobre, potrà rivelarsi prezioso per produrre cellule staminali in modo sicuro, secondo necessità, per varie applicazioni. Sono infatti oltre 400.000 i cordoni ombelicali conservati nel mondo. Le cellule provenienti da sangue di cordone ombelicale sono caratterizzate da una immaturità immunologica che le rende simili alle cellule neonate. Ciò le rende maggiormente compatibili in caso di trapianto, e quindi meno soggette a reazioni di rigetto. Il vantaggioso rapporto costo/beneficio del nuovo metodo permetterà la produzione su larga scala, e il relativo stoccaggio, di linee cellulari iPS derivanti da cordone ombelicale in reti pubblicamente disponibili, che potranno offrire una valida alternativa per le future applicazioni cliniche.