19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Telecomunicazioni

A Roma banda larga di ultima generazione, prima in Europa

In 5 anni l'ultrabroadband: lavori poco invasivi per 600 milioni

ROMA - Roma sarà la prima città metropolitana d'Europa a essere cablata con reti a banda larga di ultima generazione (larghissima banda, ultrabroadband): entro i prossimi 5 anni sotto gli 8 mila km di strade della capitale si snoderà un reticolo di nuovi cavi ottici che permetterà di accedere alle reti fisse e mobili con una velocità fino a 5 volte superiore all'attuale. Una vera autostrada digitale che porterà al contemporaneo sviluppo di piattaforme digitali per nuovi servizi dedicati a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

Il progetto, chiamato «Roma città digitale», è stato elaborato dall'Unione degli Industriali di Roma e del Lazio (Uir) e presentato oggi in Campidoglio. Per il 2014, dunque, la città potrà godere di una rete di nuova generazione (NGN2) in fibra ottica per servizi 'ultra-broadband' su rete fissa sino a 100 Mbit/s e del miglioramento ulteriore della rete mobile per consentire velocità di navigazione in prima fase sino a 28 Mbit/s.

L'investimento è di oltre 600 milioni di euro, tutti capitali privati: in partenza (per il biennio 2009-2011 sono previsti interventi per 300 milioni) il 75% lo metterà Telecom Italia, ma i singoli operatori si accorderanno poi sui finanziamenti dei lavori nelle varie zone della città, sulla base delle indicazioni dell'Authority Tlc. Con la rete i servizi 'ultra-broadband' a 100 Mbit/s saranno portati a un milione di clienti; l'ADSL a 7 Mbit/s sarà garantita in tutte le aree del Comune; saranno ampiati i servizi Broadband Mobile a 14,4 Mbit/s e, in prospettiva, a 28 Mbit/s.

Il prossimo ottobre al via gli scavi, partendo dal centro storico e dai quartieri Appio e Ponte Lungo: i lavori - per i quali è necessario un 'nuovo regolamento' previsto in una speciale delibera del Consiglio comunale che verrà approvata a settembre - saranno effettuati con tecnologie innovative e attraverso tecnologie a basso impatto ambientale, a costi ridotti, di rapida esecuzione, con poco impatto sulla viabilità e con disagi ridotti per i cittadini. Con l'ultilizzo di speciali frese si passa infatti dalla posa della fibra con scavo tradizionale (largo oltre 40 cm) alle tecniche di 'minitrincea' (30 cm di profondità e 6 di larghezza) o di 'microtrincea' (25 cm di profondità e 2 di larghezza). Il costo di realizzazione si ridurrà di un terzo rispetto agli scavi tradizionali e la velocità della posa al giorno aumenterà di 5 volte.

ALEMANNO - «Questa nuova potenzialità sarà uno strumento con cui erogheremo ai cittadini servizi importanti e aumenterà di molto il 'marketing territoriale' della capitale», ha detto il sindaco Gianni Alemanno commentando il progetto. Il trasferimento veloce di grande quantità di dati e la copertura, tra rete fissa e mobile, di tutto il territorio di Roma permetteranno infatti lo sviluppo di varie piattaforme applicative, come sistemi per la gesione della sicurezza (tecnologie ICT, iSAS, videosorveglianza), applicazioni a supporto della mobilità e del turismo (sistemi ITS), nuovi servizi per le imprese (gesione digitalizzata della documentazione, e-learning, videolavoro e videoconferencing) e per i cittadini (sviluppo dell'e-government della P.A., teleassistenza e telemedicina).

Per il presidente Uir Aurelio Regina si tratta del «primo grande progetto di modernizzazione del nostro territorio, una vera rivoluzione per rendere più vivibile la capitale, resa possibile dal sistema delle imprese italiane che vuole dare al territorio di Roma un grandissimo sviluppo».

Anche secondo il consigliere delegato di Confindustria per le comunicazioni e lo sviluppo della banda larga, e presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di Genola 'Roma città digitale' «è un progetto bellissimo, fatto in coordinamento tra privato e pubblico, il che non è facile. Dotare Roma di strutture digitali con contributi nei servizi di tutti i campi è molto importante e la banda larga è uno strumento importante per lo sviluppo economico di un paese. Oltre alle infrastrutture digitali ci vuole poi anche la domanda e da questo punto di vista Roma - ha concluso - ha un ambiente adattissimo affinchè l'ecosistema digitale possa svilupparsi».