1 dicembre 2024
Aggiornato 19:30

Fisica: «Propulsione a curvatura» per viaggiare più veloci luce

Ci stanno pensando due fisici della Baylor University

Viaggiare alla velocità della luce, anzi superarla per raggiungere mondi lontani decine di anni luce dalla Terra, utilizzando la «propulsione a curvatura» (warp drive). Ci stanno studiando due scienziati americani, Gerald Cleaver e Richard Obousy della Baylor University , che hanno rubato l'idea alla quarantennale e fantascientifica saga di Star Trek, di ritorno in questi giorni sugli schermi con il capitolo 11.

La propulsione a curvatura è un immaginario tipo di propulsione che permette alle navi stellari dell'universo immaginario, ma molto creativo di Star Trek, di intraprendere viaggi interstellari ad una velocità superiore a quella della luce per cercare nuovi mondi e nuove civiltà. E', in pratica, il sogno nel cassetto di molti scienziati, che nella finzione cinematografica è già diventato «realtà».

Ma come pensano i due scienziati di viaggiare ad una velocità superiore a quella della luce, senza scontrarsi con le leggi della fisica e di trasferire nella scienza la finzione cinematografica?

Sull'ultimo numero del Journal of the British Interplanetary Society, Cleaver e Obousy teorizzano di poter manipolare, utilizzando una grandissima quantità di energia, le dimensioni dello spazio-tempo che circondano una navicella spaziale, allo scopo di creare una «bolla», che lancerebbe il veicolo ad una velocità maggiore di quella della luce.

Per creare la «bolla» , i ricercatori dovrebbero, innanzitutto, come riporta oggi il Science daily, creare energia oscura intervenendo sull'11ma dimensione prevista dalla M-teoria o Teoria del Tutto (TOE), un perfezionamento della teoria delle stringhe, che si manifesta , appunto, in 11 dimensioni. Per i ricercatori, è questa undicesima dimensione che può far viaggiare la navicella più velocemente della luce.

Il metodo da seguire per realizzare tutto questo si basa sul concetto di velocità superluminale, una velocità che permette di propagare le informazioni o di spostare la materia ad una velocità superiore a quella della luce nel vuoto. In realtà, un problema in un universo in cui vige la teoria della relatività di Einstein. Ma grazie ad un fisico messicano, Miguel Alcubierre , che ha teorizzato la possibilità di viaggiare nello spazio utilizzando una «bolla di curvatura», la stessa alla quale si rifanno i due fisici americani e Star Trek, in cui lo spazio di fronte alla bolla, nella quale si trova il veicolo spaziale, viene contratto mentre quello dietro viene espanso, sarebbe possibile far viaggiare la navicella all'interno della bolla più velocemente di un raggio di luce che viaggia all'esterno della bolla , senza infrangere i limiti della relatività.

I fisici hanno valutato che la quantità di energia necessaria per «manipolare» l'11ma dimensione e trasformare in realtà Star Trek, è equivalente all'intera massa di Giove convertita in energia. Troppo anche per scienziati così audaci, che ammettono che per ora i viaggi interstellari ad una velocità superiore alla luce, si possono fare solo partecipando alla saga di Star Trek, a meno che non si riesca a realizzare tecnologie che possano sfruttare energie infinite o molto, molto grandi.