26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Raro disordine genetico

Identificati due geni all’origine della sindrome di Williams

Il risultato dello studio, anticipato nell’edizione on line dell’American Journal of Medical Genetics

Un team di ricercatori dell’Università dello Utah e del Salk Institute for Biological Studies ha identificato il ruolo di due geni, GTF2I e GTF2IRD, in un raro disordine genetico noto come sindrome di Williams. Il risultato dello studio, anticipato nell’edizione on line dell’American Journal of Medical Genetics, suggerisce che GTF2IRD contribuisce alla performance visivo-spaziale, mentre GTF2I gioca un ruolo nel comportamento sociale. Si tratta di una scoperta che getta una luce su una delle patologie più complesse.

«L’identificazione di questi due geni – fa sapere Julie R. Konenberg, coordinatrice della ricerca – rappresenta la conclusione di molti anni di studio condotti esaminando centinaia di casi di sindrome di Williams e sviluppando tecniche e analisi per trovare i singoli geni associati con il comportamento».

La sindrome di Williams è una patologia caratterizzata da stenosi aortica sopravalvolare (causata da un deficit di elastina), ritardo mentale associato a un carattere estremamente socievole ed estroverso, ritardo di crescita spesso a insorgenza postnatale, invecchiamento precoce e un aspetto del volto caratterizzato da tratti grossolani, con palpebre edematose, epicanto, dorso nasale depresso e narici antiverse, bocca larga con labbra carnose, guance paffute con mandibola piccola. In Italia vi sono circa 200 casi. I soggetti con s. di Williams presentano una compromissione all'emisfero destro, difficoltà visuo-spaziali e presentano una dissociazione tra gli aspetti pragmatici, gli aspetti fonologici e sintattici del linguaggio.