18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Lo studio, finanziato in parte dall'UE, è stato pubblicato nella rivista Neuron il 28 agosto

Il training intuitivo funziona

L'idea che l'intuizione si sviluppi con l'esperienza e che possa informare il processo decisionale è difficile da quantificare in un ambiente di laboratorio

L'idea che l'intuizione si sviluppi con l'esperienza e che possa informare il processo decisionale è difficile da quantificare in un ambiente di laboratorio. I ricercatori dello University College London (Regno Unito) e dell'Università Pierre et Marie Curie (Francia) hanno sviluppato una metodologia sofisticata per valutare la consapevolezza ed hanno dimostrato che un apprendimento strumentale subliminale (che usa le conseguenze per modificare il comportamento) avviene nel cervello senza un intervento cosciente.

Lo studio, finanziato in parte dall'UE, è stato pubblicato nella rivista Neuron il 28 agosto.

L'affermazione che l'intuizione può guidare il processo decisionale di una persona in modo più efficace rispetto al ragionamento cosciente non è completamente infondata. Una persona potrebbe raccogliere segnali subliminali che sono associati in modo coerente ad alcune situazioni e risultati e apprendere subconsciamente da quei segnali. Gli autori dello studio corrente citano l'esempio di una dottoressa che migliora le sue decisioni terapeutiche nel tempo imparando ad associare i segnali subliminali presentati dai sui pazienti con i risultati del trattamento. Un altro esempio è quello di un giocatore di poker che migliora le sue prestazioni apprendendo come associare le sue vincite monetarie con la segnalazione subliminale dei suoi concorrenti (normalmente chiamato «gambler's tell«)

L'apprendimento strumentale subliminale è normalmente associato allo striato ventrale del cervello, che codifica le informazioni legate alla ricompensa. Il dottor Pessiglione e i suoi colleghi hanno ipotizzato che «i processi associati all'apprendimento striatale non sono accessibili coscientemente ma, ciononostante, influenzano il processo decisionale». Hanno usato la mascheratura percettiva insieme alla modellizzazione computazionale e alla risonanza magnetica per immagini funzionale (fMRI) per studiare i soggetti che svolgono test di condizionamento subliminale. Hanno scoperto che i riferimenti visivi di ricompensa possono influenzare le scelte comportamentali ed hanno identificato i circuiti nel cervello associati al condizionamento strumentale subliminale.

È stata usata una tecnica di mascheratura percettiva potenziata, nella quale ai soggetti venivano mostrate immagini nuove e astratte per un periodo brevissimo (33 o 50 millisecondi) mascherate in modo da non poter essere viste coscientemente. Per analizzare se i soggetti erano coscienti dell'aspetto delle immagini, venivano mostrate due immagini contemporaneamente e veniva chiesto se erano diverse. Indovinavano circa la metà delle volte (il risultato è uguale alla probabilità). Quando veniva chiesto loro di descrivere le immagini dopo lo studio, i soggetti affermavano che non avevano idea di che aspetto avessero; quando venivano mostrate loro le immagini, erano sorpresi e non erano consapevoli di averle viste prima. Ciò indica che durante lo studio non avevano nozioni preconcette su come potessero essere le immagini, caratteristica della progettazione dello studio considerata cruciale dagli autori.

Dopo aver stabilito che i soggetti non potevano aver visto coscientemente i riferimenti mascherati, hanno effettuato un compito di condizionamento subliminale che usava la stessa procedura di mascheramento. Questa volta hanno giocato per soldi. Sono stati mostrati loro riferimenti mascherati (immagini visualizzate su uno schermo per 33 o 50 millisecondi tra altre due immagini) e veniva data una scelta: premere o no un pulsante. Veniva detto loro che una risposta era sicura (non si vince o perde niente), mentre l'altra era rischiosa (si poteva vincere una sterlina, perdere una sterlina o non vincere niente), e veniva detto loro anche che il risultato della scelta della risposta rischiosa dipendeva dall'immagine mascherata. Venivano incoraggiati a prendere rischi se sentivano che le cose andavano per il verso giusto.

I soggetti venivano poi interrogati sulle loro percezioni visive e sulle strategie di risposta e veniva chiesto loro di classificare le immagini, ora non mascherate, in ordine di preferenza. Hanno dimostrato una preferenza marcata per le immagini di «ricompensa» (vincitrici) e una minore per le immagini di «punizione» (perdenti), indicando che le loro preferenze erano influenzate dall'apprendimento subliminale.

Durante il compito di condizionamento subliminare, l'attività cerebrale dei soggetti è stata registrata usando l'fMRI. Questo neuroimaging funzionale ha dimostrato che «dalla prima alla seconda metà delle sessioni di condizionamento, le risposte striatali ventrali aumentavano per i riferimenti di ricompensa e diminuivano per quelli di punizione». Hanno notato un'attività bilaterale nello striato ventrale che era collegata in modo significativo con la risposta dei soggetti a punizione e ricompensa.

Lo studio ha dimostrato che le ricompense e le punizioni percepite subliminalmente possono guidare il comportamento e possono condizionare le preferenze per le cose che non si possono vedere coscientemente. Sperano che questa metodologia si possa applicare agli studi sui meccanismi cerebrali nei pazienti con condizioni neurologiche o psichiatriche.

Lo studio è stato finanziato in parte da una sovvenzione del programma delle borse intraeuropee di ricerca Marie Curie dell'UE.