L’effetto “bystander” delle radiazioni ionizzanti è rilevabile anche su organismi viventi
In un modello animale particolarmente radiosensibile tale danno indiretto può indurre sviluppo neoplastico nel sistema nervoso centrale
In uno studio realizzato da un gruppo di ricerca ENEA viene per la prima volta dimostrato l’effetto «bystander» delle radiazioni ionizzanti su un organismo vivente. Questo fenomeno, in precedenza osservato in diversi laboratori internazionali in colture «in vitro» di cellule o tessuti, consiste nella capacità delle cellule irraggiate di trasmettere segnali tali da indurre effetti anche in cellule non direttamente esposte a radiazioni ionizzanti.
L'originalità della scoperta del gruppo di ricerca ENEA consiste nella conferma che danni genetici a tessuti non direttamente esposti alle radiazioni ionizzanti, e quindi al di fuori del campo irraggiato, sono osservabili e quantificabili in organismi animali. In un modello animale particolarmente radiosensibile tale danno indiretto può indurre sviluppo neoplastico nel sistema nervoso centrale.
Lo studio, realizzato dal Dipartimento Biotecnologie dell'ENEA, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) con il titolo «Oncogenic bystander radiation effects in Patched heterozygous mouse cerebellum«