Pakistan, avvocati in rivolta dopo l'attentato in ospedale di Quetta
L'attentatore si è fatto esplodere mentre circa 200 avvocati si trovavano nell'edificio per rendere omaggio al presidente dell'ordine provinciale degli avvocati, morto poche ore prima proprio in seguito a un attacco.
ISLAMABAD - Ad Islamabad gli avvocati sono in rivolta dopo l'attentato suicida in un ospedale di Quetta in cui sono morte 70 persone, tra cui molti loro colleghi e giornalisti. L'attentatore si è fatto esplodere mentre circa 200 avvocati si trovavano nell'edificio per rendere omaggio al presidente dell'ordine provinciale degli avvocati, morto poche ore prima proprio in seguito a un attacco.
Un nutrito gruppo di legali ha boicottato il Tribunale e ha manifestato per le strade di Islamabad. «Questo è il fallimento del governo federale e del governo provinciale. Dal momento che il terrorismo sta dilagando nel nostro Paese, non è stato fatto nessun passo per la difesa degli avvocati, di chi si occupa di informazione, per la protezione della società civile e delle persone in generale», dice un manifestante, «tutta la nazione dovrebbe essere unita e riflettere su cosa si può fare. Non è il tempo solo di piangere, ma di fare passi concreti».
«Tutti, avvocati, giornalisti, l'intera nazione, tutti sono tristi - sottolinea un altro avvocato - Questa è la terza o quarta volta in cui gli estremisti attaccano gli avvocati perché loro parlano per il popolo e per i diritti delle persone».
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