27 agosto 2025
Aggiornato 19:00
La Marsigliese, poi pezzo di Jacques Brel prima di discorso Hollande

Parigi piange le sue vittime. Hollande: «Rappresentavano la libertà»

Silenzio e commozione hanno preceduto l'inizio, alle 10,30 nell'immenso cortile interno dell'Hotel des Invalides, della cerimonia ufficiale in memoria delle vittime degli attacchi terroristi del 13 novembre a Parigi, alla presenza di tutte le massime autorità francesi, dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime

PARIGI - Silenzio e commozione hanno preceduto l'inizio, alle 10,30 nell'immenso cortile interno dell'Hotel des Invalides, della cerimonia ufficiale in memoria delle vittime degli attacchi terroristi del 13 novembre a Parigi, alla presenza di tutte le massime autorità francesi, dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime. Un omaggio reso a delle vittime civili che non ha precedenti nella storia repubblicana francese in questo luogo, che solitamente ospita le vittime di guerra. La cerimonia, cha ha avuto inizio con la Marsigliese, è ritrasmessa in diretta da tutte le reti televisive francesi mentre i cittadini sono stati invitati a partecipare all'avvenimento spiegando le bandiere tricolori alle finestre.

Commozione
Dopo la marsigliese un commovente omaggio sonoro con «Quand on a que l'amour», di Jacques Brel, interpretato da tre cantanti francesi Camelia Jordana, Nolwenn Leroy e Yael Naim. Unico a prendere la parola alla cerimonia, il presidente Francois Hollande, pronuncerà un discorso di una ventina di minuti, che, fatto rarissimo, ha scritto di suo pugno. Prima dei discorso vengono letti i nomi e le età di tutte le 130 vittime degli attacchi che la sera del 13 novembre hanno seminato la morte nel cuore di Parigi.

Il ricordo di Hollande
«Venerdì 13 novembre, un giorno che non dimenticheremo mai, la Francia è stata colpita da un vile atto di guerra in nome di un Dio tradito». Con queste parole il presidente francese Francois Hollande ha iniziato il suo discorso pronunciato in omaggio alle 130 vittime degli attentati di Parigi del 13 novembre. «Oggi la nazione tutta intera si sforza di vivere, di vivere per le vittime. Centotrenta nomi, 130 vite strappate, 130 destini spazzati via», ha continuato il capo di stato francese «queste donne e questi uomini, la gioventù della Francia (...) sono stati abbattuti perché rappresentavano la Francia e la libertà».

La promessa
«Vi prometto solennemente - ha continuato Hollande rivolto ai familiari delle vittime e tutti i francesi - che la Francia farà tutto il possibile per proteggere i suoi figli e che la Francia resterà se stessa»«Conosciamo il nemico, è l'odio, il fanatismo, l'oscurantismo, questo nemico lo vinceremo insieme con le nostre forze con l'arma della democrazia e del diritto» (...) «ma possiamo contare sui nostri militari e sui nostri poliziotti sul parlamento, sul diritto», ma «soprattutto su ogni francese per dare prova di vigilanza, risoluzione, umanità, dignità». "Porteremo questa lotta fino alla fine e vinceremo». «Noi non cambieremo - ha promesso Hollande - e saremo uniti sull'essenziale».

Moltiplicheremo i concerti
Fra i passaggi più significativi del discorso di Francois Hollande durante la cerimonia in omaggio alle vittime delle stragi di Parigi vi è quello nel quale il capo di stato francese afferma che, di fronte ai terroristi, «moltiplicheremo le canzoni, i concerti, gli spettacoli, continueremo ad andare negli stadi»«Non cederemo nè alla paura nè all'odio» ha detto Hollande, che ha sottolineato come la gran parte delle vittime fossero trentenni, donne e uomini che svolgevano le più diverse professioni, molti dediti alla musica, ma proprio questa «generazione vittima degli attentati oggi è diventata il volto della Francia».

(Con fonte Askanews)