24 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Atto simbolico

La bandiera Usa a Cuba sarà issata dai tre marines che l'ammainarono

Era il 4 gennaio 1961 quando la bandiera americana venne ammainata all'ambasciata statunitense dell'Avana. Ora i tre militari in congedo che la tolsero saranno coloro che la isseranno di nuovo

NEW YORK (askanews) - Era il 4 gennaio 1961 quando la bandiera americana venne ammainata all'ambasciata statunitense dell'Avana. A togliere lo stendardo a stelle e strisce, dopo aver trascorso ore a incenerire documenti ufficiali, furono tre marines che eseguirono l'ordine arrivato da Washington. Fu l'ultimo atto formale con cui si concludeva la presenza americana a Cuba dopo la rivoluzione di Castro che nel 1959 aveva preso il potere dopo cinque anni di guerriglia.

Tre militari in congedo
Adesso i tre militari in congedo - James Tracy, 78 anni, Larry Morris, 75 anni, e Mike East, 76 anni - saranno coloro che isseranno dopo quasi 55 anni la bandiera americana nella cerimonia di inaugurazione dell'ambasciata americana a Cuba, che si svolgerà domani e alla quale sarà presente il segretario di Stato John Kerry, l'ufficiale che farà ufficialmente sventolare di nuovo il vessillo.

Passo storico
Un passo storico che arriva dopo l'apertura del dicembre scorso, quando i due Stati hanno iniziato un percorso di disgelo e di ritorno alle relazioni diplomatiche. Inoltre la cerimonia arriva dopo la riapertura dell'ambasciata cubana a Washington il 19 luglio scorso e sarà il penultimo atto di una definitiva normalizzazione dei rapporti tra Cuba e gli Stati Uniti. Poi rimarrà solo la revoca dell'embargo da parte del Congresso americano: il via libera potrebbe arrivare il prossimo settembre. «Ogni qual volta si ammaina la bandiera per l'ultima volta è un momento simbolico», ha dichiarato al New York Times Tracy, mentre il suo collega Morris ha commentato dicendo «stiamo facendo qualcosa che non molti marines hanno fatto ed è emozionante». «Le persone [di Cuba] non volevano vederci andare via - ha aggiunto Tracy - potevamo fare cose per loro; loro potevano fare cose per noi. Li amavamo».