19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Ucciso un attivista che indagava sugli studenti scomparsi

Messico: sangue e violenza ad Acapulco

Fine settimana di sangue ad Acapulco, in Messico. Tra venerdì e domenica scorsi - riferisce il sito web dell'emittente Univision - quindici persone sono state uccise nello stato di Guerrero

ACAPULCO (askanews) - Fine settimana di sangue ad Acapulco, in Messico, dove è alta la presenza di turisti in questo periodo di vacanze estive. Tra venerdì e domenica scorsi - riferisce il sito web dell'emittente Univision - quindici persone sono state uccise nello stato di Guerrero, dove a settembre sono scomparsi 43 studenti e dove gli scontri fra le bande della criminalità organizzata e la maggior parte dei crimini sono avvenuti nel centro turistico.

Sabato di sangue
Sabato è stato ritrovato ucciso al volante del taxi collettivo che guidava per lavoro Miguel Ángel Jiménez, fondatore della Unión de Pueblos y Organizaciones del Estado de Guerrero (UPOEG), un'organizzazione di autodifesa contro le violenze dei narcotrafficanti che indagava attivamente sulla scomparsa degli Stati Uniti. L'uomo presentava ferite da arma da fuoco ed è stato ritrovato nei pressi del paesino di Xaltianguis, nella zona rurale di Acapulco. Ma anche in città non sono mancati gli episodi di sangue. Nella Plaza del Mariachi, la polizia ha trovato il corpo di un giovane di vent'anni ucciso a colpi di pistola, mentre altri due uomini sono stati uccisi nella colonia Centro e presso il terminal dei camion. Nella colonia di Alta Cuauhtémoc, sempre alla periferia di Acapulco, la polizia ha rinvenuto ieri cinque cadaveri, quattro uomini e una donna, parzialmente sepolti e non è ancora chiaro a quando risalga la morte.

Più di 1.500 omicidi in un anno
Lo stato di Guerrero ha registrato lo scorso anno 1.514 omicidi e sono già stati 943 nei primi sei mesi del 2015. Il tasso di omicidi nel 2014 è risultato di 42,7 ogni 100 mila abitanti, contro una media nazionale di 13,08. Acapulco è considerata attualmente una delle città più violente del mondo. Il caso dei 43 studenti, che si sospetta siano stati sequestrati dalla polizia e poi uccisi dalle bande criminali, aveva portato alla luce lo scorso anno il grado di complicità delle autorità con il narcotraffico, dedito anche ai sequestri e alle estorsioni.