25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Il deragliamento in Spagna

«Ho sbagliato, voglio morire»

Lo esclama Francisco José Garzon Amo, macchinista del treno deragliato mercoledì sera nei pressi della stazione di Santiago de Compostela, parlando con i responsabili della stazione subito dopo l'incidente

MADRID - «Ho sbagliato, voglio morire»: lo esclama Francisco José Garzon Amo, macchinista del treno deragliato mercoledì sera nei pressi della stazione di Santiago de Compostela, parlando con i responsabili della stazione subito dopo l'incidente.

Come riporta il quotidiano spagnolo El Mundo, si tratta di una farse contenuta nella trascrizione del dialogo, che è stata acquisita dalla magistratura insieme alle scatole nere del convoglio. La peggiore catastrofe ferroviaria in Spagna dal 1944 ad oggi lascia almeno 80 morti, ma il bilancio delle vittime dell'incidente potrebbe però ancora aumentare nelle prossime ore dato che almeno 34 persone - fra cui tre bambini - si trovano in condizioni critiche. Al momento sono state identificate 67 delle 80 vittime, mentre tutti i feriti sono stati identificati e le loro famiglie avvertite.

Le cause dell'incidente rimangono ancora da accertare. Il 52enne Garzon Amo - macchinista da trent'anni e impiegato su quella linea da oltre un anno - è stato già sottoposto ieri al test dell'etilometro, che ha dato risultato negativo; sempre nella registrazione effettuata subito dopo l'incidente l'uomo - rimasto intrappolato nella motrice, ma sopravvissuto senza ferite gravi e attualmente piantonato in ospedale - avrebbe ammesso di star circolando a 190 chilometri orari, in un tratto di linea tuttavia in cui la velocità massima autorizzata era di 80 km/h.

L'Alvia partito da Madrid è infatti un convoglio ibrido diesel-elettrico, in grado di procedere ad alta velocità sulle linee Av ma di viaggiare anche su linee normali o non elettrificate - che hanno uno scartamento diverso - senza dover cambiare motrice: la tratta dalla capitale a Santiago è infatti mista, con alcuni tronconi ancora di tipo tradizionale in attesa del completamento dei lavori. L'incidente in particolare è avvenuto in una curva a tre chilometri dalla stazione di Santiago, posta al termine di un rettilineo lungo 80 chilometri - in parte di tipo ad alta velocità - e che dunque era definita «difficile» da parte della Renfe, l'ente ferroviario spagnolo.

Al momento l'unico dato certo è che il convoglio è entrato in curva a velocità eccessiva: va notato che il treno - come confermato dalla stessa Renfe - aveva superato un test meccanico poche ore prima della partenza, e che nel tratto interessato la linea disponeva della ripetizione elettronica dei segnali (Asfa) ma non del sistema automatico di frenata in caso di velocità eccessiva del convoglio (Ermts, installato e attivo invece nelle tratte ad alta velocità).

Tuttavia, anche l'Asfa prevede una frenata automatica di emergenza se il macchinista non riconosce l'avvenuta ricezione del segnale trasmesso dal sistema: secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, Garzon Amo avrebbe spiegato ieri durante una prima ricostruzione dei fatti di aver segnalato la ricezione, il che avrebbe disabilitato l'automatismo, ma rimane ancora da chiarire per quale motivo non abbia frenato il convolgio.