24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Terrorismo | Strage Sikh

Obama: Nessuna nuova legge sulle armi

La Casa Bianca: «La violenza è un problema più ampio da affrontare in vari modi». Il Presidente americano: «Questi terribili, tragici eventi stanno accadendo con troppa regolarità»

NEW YORK - La Casa Bianca non ha intenzione di proporre nuove leggi per il controllo delle armi. Come fatto dopo la strage di Aurora, in Colorado, in cui due settimane fa sono morte 12 persone, Washington è intervenuta sulla sparatoria di ieri in un tempio sikh per dire che il presidente, Barack Obama, crede si possa fare in modo che le armi non finiscano nelle mani sbagliate agendo all'interno dei confini già delineati dalle attuali leggi.

«La violenza in America è un problema più grande di quello delle leggi sulle armi» ha detto il portavoce, Jay Carney, dopo la strage che ha provocato 7 morti in Wisconsin. Obama «crede che il problema sia più ampio e vada affrontato da diverse angolazioni», lavorando per esempio sull'educazione. Ma Obama non ha alcuna intenzione di intaccare, attraverso dei divieti, il diritto di possedere armi da fuoco sancito dal Secondo Emendamento, ha ribadito il portavoce.

Il presidente, poi, ha parlato per pochi minuti nel pomeriggio, per esprimere dalla Casa Bianca il proprio dispiacere per la tragedia di ieri: «Questi terribili, tragici eventi stanno accadendo con troppa regolarità» ha detto, sottolineando come sia il caso di interrogarsi sui motivi che li provocano.

Obama ha detto che «esaminerà le possibili soluzioni per ridurre la violenza», senza citare la possibilità di dare vita a nuove leggi sul controllo delle armi. «In questo Paese, a prescindere da chi sembriamo, da dove veniamo, da chi preghiamo, siamo un solo popolo» ha aggiunto, facendo riferimento all'odio razziale, probabilmente all'origine dell'attacco ai sikh.