12 ottobre 2025
Aggiornato 05:00
Referendum costituzionale

Svizzera, i profitti delle lotterie vanno alle buone cause

I profitti dei giochi andranno alle attività di interesse pubblico. Si sono espressi in questo senso l'87% dei cittadini svizzeri. Stop alle seconde case, iniziativa passa di misura. Più ferie? No grazie. Gli svizzeri bocciano l'iniziativa

ROMA - Svizzera, passa con un sì il referendum costituzionale per destinare i profitti netti di lotterie e scommesse sportive a finanziare attività caritatevoli e di interesse pubblico. Si sono espressi in questo senso l'87% dei cittadini svizzeri, con picchi di quasi il 92% in alcune zone, come Ginevra. Con il referendum si modifica l'art. 106 della Costituzione svizzera, la nuova norma obbliga inoltre federazione e cantoni a tenere in considerazione i possibili effetti pericolosi del gioco.
La proposta di modifica aveva già ottenuto largo consenso in Parlamento. Con il nuovo testo sui fondi, assume forza costituzionale una prassi già fortemente seguita in Svizzera: la Lotteria Romanda e Swisslos infatti distribuiscono ogni anno 540 milioni di franchi a 16mila organizzazioni no profit che si occupano di cultura, welfare, sport e tutela dell'ambiente. L'associazione European Lotteries - che riunisce gli enti regolatori di 44 paesi - ha definito il voto «storico», spiegando che il referendum costituzionale riguarda sia il gioco a terra che l'online e «garantisce che i profitti del gioco verranno usati per aiutare le persone che giocano e non azionisti privati». Inoltre, sebbene la Svizzera non faccia parte dell'UE, il voto potrà essere usato come esempio di best practice nel dibattito con la Commissione Europea sul Libro Verde del gioco online e sull'apertura di nuovi mercati.

Stop alle seconde case, iniziativa passa di misura - Gli svizzeri vogliono limitare la proliferazione di secondo case: seppure di stretta misura (50,6%) e nonostante la massiccia opposizione dei partiti del mattone e del centro destra politico, l'elettorato ha approvato l'iniziativa - «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!», lanciata dall'ecologista Franz Weber - che chiede un limite alle abitazioni secondarie.
D'ora in avanti le abitazioni secondarie non potranno superare il 20% rispetto al totale delle unità abitative che si trovano in ogni Comune della Svizzera, con l'obiettivo di tutelare il paesaggio, limitare il rialzo dei prezzi degli immobili, ma anche evitare che fuori stagione alcuni paesi si trasformino in vere e propri «città fantasma». Una misura che riguarda circa un quinto dei Comuni svizzeri, soprattutto nelle regioni alpine - ricorda il sito online di Swissinfo - che hanno conosciuto un enorme boom immobiliare negli ultimi decenni.

Più ferie? No grazie. Gli svizzeri bocciano l'iniziativa - Gli svizzeri preferiscono lavorare che andare in vacanza e sono in molti a pensarla così: l'iniziativa «6 settimane di vacanza per tutti», lanciata dalla confederazione sindacale Travailsuisse e sostenuta dalla sinistra, è stata bocciata da due elettori svizzeri su tre (66,5%). Il testo sottoposto a referendum chiedeva di ancorare nella Costituzione federale un minimo legale di 6 settimane di vacanze, contro le 4 attuali.
L'esito del voto era piuttosto scontato in Svizzera, ricorda il sito di Swissinfo - dove negli ultimi decenni i cittadini hanno regolarmente bocciato le proposte volte ad aumentare il numero di giorni di vacanze o a ridurre l'orario lavorativo settimanale.