29 aprile 2025
Aggiornato 02:30
L'ultima volta domenica all'intervallo del Super Bowl

Il dito medio alzato, l'insulto più antico del mondo

La sua esistenza è infatti attestata dagli storici fin dal lontano IV secolo a.C. a Atene. In un episodio ben preciso: protagonista il filosofo Diogene che, volendo esprimere il suo disappunto ad un gruppo di visitatori, sull'oratore Demostene, alzò il famoso dito ed esclamò: «Questo è il grande demagogo»

ROMA - Il gesto del dito medio alzato, che tanto continua a suscitare scandalo - l'ultima volta in ordine di tempo domenica all'intervallo del Super Bowl negli Usa - è uno degli insulti più antichi del pianeta. La sua esistenza è infatti attestata dagli storici fin dal lontano IV secolo a.C. a Atene. In un episodio ben preciso: protagonista il filosofo Diogene che, volendo esprimere il suo disappunto ad un gruppo di visitatori, sull'oratore Demostene, alzò il famoso dito ed esclamò: «Questo è il grande demagogo».
«E' uno dei gesti offensivi più antichi fra quelli che si conoscano», ha spiegato il noto antropologo Desmond Morris alla BBC. «Il dito medio rappresenta il pene e le due dita ricurve da entrambe le parti i testicoli. Facendo questo gesto, si offre a qualcuno un gesto fallico. E' come dire questo è un fallo che tu stai offrendo alla gente, che è molto offensivo».

I romani lo chiamavano digitus impudicus, ovvero dito indecente o offensivo. In un epigramma del I secolo d. C. del poeta latino Marziale, un personaggio che ha sempre goduto di buona salute sfodera il dito, «quello indecente» verso tre medici. E così attraverso i secoli e le culture fino a domenica sera quando la pop star britannica M.I.A., durante il Super Bowl, uno dei programmi televisivi più seguito negli Usa, ha alzato il dito durante l'esibizione del pezzo di Madonna, Give Me All Your Luvin. Inutile dire che la NBC television, che trasmetteva la partita si è affrettata a porgere le sue scuse. «L'osceno gesto durante la performance era completamente inappropriato», sono state le parole di uno dei suoi portavoce.