26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Ha mangiato insetti in Africa, il cane in Corea e il serpente in Cina

Dopo 11 anni e 76.000 km a piedi è tornato a casa

Beliveau: «La mia vera missione è creare un Ministero della Pace». Il suo progetto è stato inserito nel quadro delle iniziative del decennio 2000-2010 dell'Unesco

MONTREAL - Ha mangiato insetti in Africa, il cane in Corea e il serpente in Cina; è stato scortato dai militari nelle Filippine, derubato in Sudafrica, arrestato in Etiopia. Ha incontrato quattro premi Nobel, si è innamorato del Messico, ha indossato il turbante e si è fatto crescere la barba in Sudan; ha dormito sotto i ponti, e a casa di generosi sconosciuti. Ha girato il mondo, a piedi. E dopo 11 anni è tornato a casa.

Il 18 agosto del 2000, alle 9 del mattino, Jean Beliveau ha lasciato Montreal, la sua città, per percorrere 76.000 chilometri in 64 Stati, con 49 paia di scarpe. Lo ha fatto per combattere la depressione, dopo il fallimento della sua impresa, nel giorno del suo 45esimo compleanno. Senza incontrare le resistenze della moglie Luce e dei due figli. Che lo hanno atteso a casa.

Partito con 4.000 dollari in tasca, senza sponsor e con lo stretto necessario, ha poi visto crescere la sua impresa grazie all'aiuto della moglie, con cui è rimasto in contatto tramite Skype: il suo progetto è stato inserito nel quadro delle iniziative del decennio 2000-2010 dell'Unesco per la pace e la non-violenza in favore dei bambini; viaggi, incontri e disavventure, Beliveau li ha poi raccontati sul sito wwwalk.org.

«La mia vera missione comincia ora», ha detto Beliveau al suo ritorno a casa, «istituire un vero ministero della Pace» in seno al governo federale del Canada e in altri Paesi. Questo dicastero «dovrebbe guidare una serie di organismi di pace», e creare «un corpo per insegnare la pace nelle scuole e nelle istituzioni», oltre a «un corpo di volontari per l'estero».