15 marzo 2025
Aggiornato 18:00
Un centinaio di esemplari fuggiti da allevamenti

Inondazioni in Thailandia, la minaccia dei coccodrilli per le città

Le inondazioni, le più gravi degli ultimi decenni, inateressano un terzo del territorio nazionale, con un bilancio che è ormai salito a circa 300 morti

BANGKOK - Da dieci giorni alle prese con delle inondazioni senza precedenti, gli abitanti dell'ex capitale imperiale thailandese di Ayutthaya, a nord di Bangkok, non avevano certo previsto di doversi battere anche contro i coccodrilli.

Un centinaio di esemplari sarebbero infatti riusciti a fuggire dagli allevamenti approfittando dell'aumento del livello dell'acqua, secondo le autorità, che hanno offerto una taglia da 1.000 bahts (25 euro) chiunque ne catturerà uno vivo. «I coccodrilli devono essere catturati per la sicurezza degli abitanti», ha spiegato il ministro della Sanità, Vitthaya Buranasiri. «Siamo riusciti a coordinarci con il dipartimento della Pesca per scoprire gli animali nelle zone inondate. Oltre a coccodrilli, anche tigri e serpenti», gli ha fatto eco il ministro delle Risorse naturali.

Le inondazioni, le più gravi degli ultimi decenni, interessano un terzo del territorio nazionale, con un bilancio che è ormai salito a circa 300 morti. Almeno 110mila persone hanno già trovato riparo nei centri di accoglienza, mentre centinaia di fabbriche e migliaia di ettari di terreno sono sommerse dalle acque.

A Bangkok, con i 12 milioni di abitanti, la massa d'acqua sembra avere raggiunto anche il centro della città. In alcuni sobborghi, si registrano oltre due metri di acqua. Salvo ancora invece l'aeroporto internazionale. Una grande area a nord e a est della megalopoli è inondata da giorni: il Primo ministro Yingluck Shinawatra, ha invitato i residenti a lasciare le loro abitazioni.