28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Tragedia in Giappone

Ragazzina di 13 anni uccisa durante un esorcismo

Arrestato il padre e il monaco buddista. I due l'avrebbero legata a una sedia con delle cinture e avrebbero effettuato delle aspersioni con acqua

TORKYO - Una ragazzina di 13 anni è rimasta uccisa durante un «esorcismo» praticato dal padre e da un monaco buddista. Lo racconta oggi il sito internet del quotidiano Yomiuri shimbun. Il fatto è avvenuto nella prefettura di Kumamoto, isola meridionale del Kyushu. I due uomini sono stati arrestati con l'accusa di aver provocato lesioni che hanno portato alla morte dell'adolescente.

LA CRONACA - I due avrebbero praticato alla ragazzina - di nome Tomomi - il cosiddetto «trattamento della cascata», cioè l'avrebbero legata a una sedia con delle cinture e avrebbero effettuato delle aspersioni con acqua. Lo scopo del trattamento sarebbe stato quello di liberare la giovane da una possessione spiritica, cioè di fare un esorcismo.
Secondo lo Yomiuri, il trattamento si sarebbe ripetuto per un centinaio di volte da marzo. Stamane i due sospettati avrebbero portato la ragazzina presso una struttura del movimento buddista Nakayama Shingo-shoushuu, le avrebbero legato le braccia e le gambe con una cinghia e, usando violenza, le avrebbero gettato da un'altezza di due metri e mezzo sul volto acqua per circa cinque minuti. In quelle circostanze, Tomomi avrebbe perso conoscenza. Portata d'urgenza in ospedale, la ragazza è morta nella notte per soffocamento.
«Mia figlia era posseduta da uno spirito maligno. Le abbiamo praticato il trattamento della cascata per farla guarire. Dal momento che non voleva, l'abbiamo legata con la forza alla sedia», ha affermato il padre. «Non si tratta - ha protestato - di violenza».