Almeno 4 morti nei combattimenti a Mogadiscio
BBC: «Non dovrebbero avere ripercussioni sugli aiuti a popolazione»
MOGADISCIO - Almeno quattro persone sono morte nei pesanti combattimenti scoppiati oggi a Mogadiscio, all'indomani dell'avvio del ponte aereo Onu con la capitale somala per garantire i primi aiuti contro carestia e siccità. Gli scontri sono iniziati oggi all'alba con l'attacco delle forze governative, sostenute dai caschi verdi dell'Unione africana, a una roccaforte dei miliziani islamici Shabab.
Secondo la BBC, i combattimenti sono concentrati nell'area settentrionale di Mogadiscio e non dovrebbero avere ripercussioni sulle operazioni di assistenza del Programma alimentare mondiale (Pam). Sono circa 100.000 le persone arrivate nella capitale somala nell'ultimo mese alla ricerca di aiuto.
Funzionari dell'esecutivo di transizione somalo sostengono di aver conquistato terreno nella capitale e che ora le forze governative puntano a far ritirare gli Shabab dallo stadio di Mogadiscio. Il portavoce della forza africana, colonnello Paddy Ankunda, ha quindi aggiunto che 41 miliziani si sarebbero arresi durante gli scontri. Il governo somalo controlla solo alcune zone di Mogadiscio, tra cui l'aeroporto, il porto e alcune aeree nel sud della città, attorno al palazzo presidenziale. Se riuscisse a conquistare più terreno, potrebbe garantire alle agenzie umanitarie un maggiore accesso agli sfollati.
Oltre alla siccità, che minaccia quasi 12 milioni di persone in tutto il Corno d'Africa, la Somalia deve far fronte anche alla carestia che ha colpito finora due regioni del sud del Paese, ma che rischia di estendersi. Sono 3,7 milioni i somali che hanno bisogno di assistenza. Ieri è giunto a Mogadiscio il primo aereo Onu con 10 tonnellate di aiuti alimentari destinati a 3.500 bambini malnutriti e sufficienti per un mese.