29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Stati Uniti

Mamme e truffatrici: le piccole Madoff di Los Angeles

Tre mamme accusate di truffa da 14 milioni di dollari

NEW YORK - Bernard Madoff, l'ex broker americano che ha realizzato la frode finanziaria più grande di tutti i tempi (per 65 miliardi di dollari), può contare tra i suoi seguaci anche tre mamme di Los Angeles. Maricela Barajas, 41 anni, Juliana Menefee, 50 e Eva Perez, 51, tre signore di Diamond Bar, un quartiere residenziale ad est di Los Angeles, sono state accusate di aver messo in atto una frode da 14 milioni di dollari ai danni di 40 persone attraverso lo «schema Ponzi», lo stesso usato da Madoff, che promette forti guadagni a breve termine alle vittime, grazie al reclutamento a catena di nuovi investitori che, pagando le loro quote iniziali, rimangono anche essi vittime della frode.

Barajas e Manedee sono state arrestate ieri mentre si trovavano a casa, mentre Perez ha ricevuto il mandato di arresto in carcere: la donna sta scontando una pena di 11 anni per un'altra truffa connessa allo schema Ponzi realizzato con le due donne. Ognuna delle tre mamme è stata accusata di 20 capi di imputazione e rischia fino a 20 anni di reclusione.
Come membri del Parent Teacher Organization di una scuola elementare di Diamond Bar, un'organizzazione di genitori e insegnati che promuove il coinvolgimento dei genitori in attività extrascolastiche, per le tre mamme è stato facile guadagnarsi la fiducia delle vittime che addescavano durante gli eventi scolastici.

In un'intervista al Los Angeles Times, Mike Parker, sceriffo della contea di Los Angeles ha spiegato che le donne facevano credere alle vittime che i loro investimenti erano rivolti ad una società che garantiva alti guadagni grazie a contratti in esclusiva con il parcogiochi Disneyland e la catena di hotel Disney. Alle vittime veniva assicurato un ritorno sugli investimenti del 100 per cento. Secondo le autorità di Los Angeles le donne hanno messo in atto la frode tra il 2008 e il 2010, ma quando le vittime hanno cominciato a insospettirsi sui ritardi nei pagamenti, sono emersi i sospetti di frode: «come tipico dello schema Ponzi, il sistema collassa quando mancano nuove persone pronte a versare le loro quote e immettere nuova liquidità nel sistema» ha detto Parker.