3 maggio 2024
Aggiornato 16:00
Sotto l'egida dell'ONU

A Bangkok al via il vertice sul clima

La parola d'ordine sembra quindi essere quella di consolidare i risultati ottenuti a Cancun e procedere per gradi

BANGKOK - I delegati di oltre 190 Paesi si riuniscono oggi a Bangkok sotto l'egida dell'Onu per una nuova conferenza internazionale sul clima, tre mesi dopo il summit di Cancun e in un contesto energetico reso ancora più complicato dalla catastrofe nucleare di Fukushima e dall'aumento dei prezzi del petrolio innescato dalle operazioni in Libia.
La parola d'ordine sembra quindi essere quella di consolidare i risultati ottenuti a Cancun e procedere per gradi, senza attendersi un accordo su scala mondiale, ambizioso e soprattutto vincolante.

Rilanciato il processo negoziale - Sebbene modesto, l'accordo concluso nel dicembre scorso a Cancun ha permesso infatti di rilanciare il processo negoziale, fermo dopo lo scacco di Copenhaghen: la conferenza di Bangkok, dal 3 all'8 aprile, servirà a preparare il prossimo grande summit in programma a Durban alla fine del 2011 e ad applicare le misure adottate in Messico.
Tra queste spicca il fondo di aiuto ai Paesi in via di sviluppo per permettere loro di affrontare le sfide dei cambiamenti climatici: si tratta di una somma a regime pari a 100 miliardi di dollari l'anno, le cui fonti di finanziamento non sono ancora del tutto state stabilite. L'Onu ritiene che le promesse attuali non rappresentino che il 40% di quanto necessario ed è «fondamentale che i progressi per ridurre questa lacuna siano adottati a Durban».

Altra questione sul tavolo è il futuro del Protocollo di Kyoto, che scade nel 2012: i Paesi emergenti insistono per una proroga, ma altri Stati fra cui il Giappone si sono opposti e l'attuale situazione nipponica «non faciliterà certo un cambiamento nella posizione di Tokyo», ha spiegato un negoziatore europeo.