ETA: cessate il fuoco «permanente e generale»
L'organizzazione terroristica ha diffuso un comunicato dal quotidiano basco «Gara»: dare una soluzione giusta e democratica a un conflitto secolare. Rubalcaba: «Annuncio tregua non è la fine dell'Eta»
MADRID - L'organizzazione terroristica basca dell'Eta ha annunciato un cessate il fuoco «permanente, generale e verificabile», in un comunicato diffuso dal quotidiano basco Gara. Nel comunicato, l'organizzazione terroristica basca sottolinea la necessità di dare una soluzione «giusta e democratica a un conflitto politico secolare», con «la volontà del popolo basco come massimo punto di riferimento», allusione a un possibile referendum sull'indipendenza - ipotesi peraltro già respinta in passato dal Parlamento spagnolo.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, il documento arriva all'indomani di una manifestazione a favore dei diritti dei terroristi detenuti e quattro mesi dopo un videomessaggio inviato alla BBC e nel quale si annunciava una tregua con l'obbiettivo di «mettere in moto un processo democratico» per l'indipendenza dei Paesi Baschi.
Lo scorso 28 dicembre il leader di Batasuna, Arnaldo Otegi, in un'intervista rilasciata al quotidiano statunitense The Wall Street Journal aveva affermato che il gruppo era pronto ad abbandonare la lotta armata e a seguire una strategia pacifica per creare uno Stato basco indipendente.
Otegi, recentemente assolto dall'accusa di apologia del terrorismo, si trova in carcere perché indagato per la ricostruzione della direzione del partito, considerato braccio politico dell'organizzazione terroristica dell'Eta e per questo messo al bando. Nell'intervista Otegi parlava di «sviluppi futuri», senza ulteriori precisazioni, ma ricordava come il suo movimento respingesse «qualsiasi violenza per ottenere degli obbiettivi politici».
Negli ultimi mesi Otegi aveva preso le distanze dalla lotta armata, senza tuttavia condannare esplicitamente gli attentati dell'Eta o rompere i legami con il gruppo terroristico. Va notato che - al contrario di quanto accadeva con le nordirlandesi Ira e Sinn Fein, che condividevano la cupola organizzativa - il «braccio politico» dell'Eta è sempre stata in posizione assolutamente subordinata rispetto a quello militare, non riuscendo mai a porsi come interlocutore credibile con il governo di Madrid.
Rubalcaba: «Annuncio tregua non è la fine dell'Eta» - «L'unico comunicato che vogliamo leggere è quello in cui l'Eta dichiara la fine della lotta armata, ed è evidente che ciò non è successo»: il ministro degli Interni e vicepremier spagnolo, Alfredo Perez Rubalcaba, ha così commentato l'annuncio di una tregua «generale, permanente e verificabile» da parte dell'organizzazione terroristica basca.
«In uno stato di diritto chi deve verificare la fine delle violenze è la polizia; se mi chiedete se ciò rappresenti la fine dell'Eta, direi proprio di no: è una buona notizia, ma non è 'la' notizia», ha dichiarato Rubalcaba in conferenza stampa.
Nel comunicato, l'organizzazione terroristica basca sottolinea la necessità di dare una soluzione «giusta e democratica a un conflitto politico secolare», con «la volontà del popolo basco come massimo punto di riferimento», allusione a un possibile referendum sull'indipendenza - ipotesi peraltro già respinta in passato dal Parlamento spagnolo.
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